Bandon-Oregon

Avenue of the giants – humbolt state park -california

06 agosto, continuano le sagre nel frignano, le feste degli alpini con la festa alla croce arcana, la madonna delle nevi e… e… vai col lisio!!

Pedalo verso il Grande Nord… Il 4 agosto sono entrato nello stato dell’Oregon, scrivo il blog da dentro una lavanderia a gettoni di Brookings. Ho fatto come una vecchia pubblicita’ di Jeans, vi ricordate? Sono entrato mi sono denudato e ho messo tutto dentro la lavatrice, ora scrivo mentre aspetto, nudo naturalmente solo con il caschetto… Mi lavo per non attirare il “wild bear”, gli orsi che popolano queste foreste! Dopo quindici giorni il mio aroma si sente a miglia di distanza nemmeno le puzzole che incontro lungo la strada mi battono..
Nei giorni scorsi ancora in California sono passato all’interno di alcuni parki nazionali, l’humbold state park, uscendo dalla hightway 101 ho percorso la “avenue of the giants”. Una strada molto suggestiva che attraversa il parco a fianco di questi giganti che sono le sequoie. Pochi giorni dopo sono entrato nel redwood state park dove ho potuto vedere il “big tree”, la sequoia più grande che raggiunge i 92 metri di altezza, 6 metri di diametro e 20 metri di circonferenza. Maestosa!  Ho pedalato praticamente a testa in su! Campeggiando qua e la’ una volta nella foresta una volta sull’oceano oppure entrambe le situazioni a portata di mano. Spesso con altri ciclisti, uno in particolare, Les, statunitense dello stato di wasghinton sta tornando a casa. E’ un signore interessante, molto ben organizzato che da consigli un po’ a tutti, ovviamente me compreso! E’ un po’ come fare il cammino di Santiago in senso contrario, cosi’ quando gli altri imparano che vado verso nord mi chiedono informazioni sui posti che loro incontreranno, negozi, campeggi, salite discese ecc… Ho la fortuna inoltre di incontrare spesso animali, nei campeggi dove per la sicurezza del proprio cibo ci sono degli appositi contenitori metallici a prova di orso Yoghi dove riporre il cibo la notte. Ma spesso si incontrano scoiattoli di varie dimensioni e topolini che invece di essere spaventati si avvicinano a bocca aperta per avere un po’ di cibo! Oro per me!! Giammai lo dividero’ con un topo…
Poi lungo la strada un bellissimo branco di cervi al margine della spiaggia seduti nell’erba sullo sfondo la nebbia che arriva dall’oceano, un altro spettacolo che ho avuto la fortuna di vedere.
Tappe:
31 luglio Westport-Richardson grove(piercy) 68 km
01 agosto Richardson-Fortuna 102km
02 agosto Fortuna-Patrick’s point 81km
03 agosto Patrick’s-Mill creek(crescent city) 87km
04 agosto Mill creek-Harris beach(Brookings-Oregon) 62km
05 agosto Harris Beach-Hambung mountain 82km

06 agosto Hambung – Bandon 65km

Canzone del giorno: vasco rossi – luna per te
La fortuna la fortuna la fortuna, quando c’e’! Aiuta sempre e cmq gli audaci e mica me..!!

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Westport

incontri ravvicinati del terzo tipo…

30 luglio

Come stanno andando le olimpiadi?
Chi ha vinto a laguna seca?
Ma soprattutto…
Chi ha vinto il boccale d’oro alla festa della birra?
Mentre nel Frignano le sagre e le feste della birra inpazzano e voi sarete tutti ubriachi senza di me, io continuo a pedalare con una sete bestiale sulla costa pacifica a nord di San Francisco. I paesaggi sono sempre stupendi. La highway one scorre lungo la costa regalando scorci bellissimi sulle scogliere a picco! Il numero di ciclisti aumenta, tutti verso sud, pochissimi verso nord. Quelli che tornano a casa… La strada sale e scende a volte con forti pendenze e con il vento forte, ma tutta la fatica e’ ripagata dallo spettacolo della natura. Anche la nebbia arriva dal pacifico e nell’insieme aumenta la suggestione del paesaggio. Sono passato da Mendocino, il paese dove e’stato girato il telefilm “La signora in giallo” nel film la citta’ si chiama Cabot Cove ed e’ sull’atlantico ma in realta’ e’ qui! La gente continua a essere cordiale e socievole e a volte in campeggio davanti ad.un caffè’ racconto ad altri ciclisti la mia avventura, chiedendo anche notizie su cosa mi aspetta più a nord e a parte il vento mi dicono che sara’ tutto sempre più bello.
tappe:
26 luglio San Francisco – Olema 72km
27 luglio Olema – Bodega Bay 60km
28 luglio Bodega bay – Gualala 79 km
29 luglio Gualala – Litleriver 82km
30 luglio Litleriver – Westport 50km
Canzone del giorno Ray Charles mess around
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Blog Enterteinment

joker

Ridere fa bene!!!

… Sono un po’ in apprensione per i due messicani che ho nel sacco? Ma chi Gonzales e Alvaro? Non son mai stati cosi bene! Il sacco che porto sul portapacchi posteriore confonto a tutti gli altri ciclisti che incontro sembra proprio contenga due clandestini messicani! Devo solo stare attento che non dicano nulla in presenza di altri…

 

You are in the wrong way?
Mi sono sbagliato? E dove dovevo girare? Al giva me ca iva da gireee!
You’re going in front of the wind!!
Ah!! Sbaglia’ in che sens le’!!  tiv da senter com’e tireva in patagonia, t’vulev veia’ te e la biciclatta…
Ma cun chi cradet ed ciacareee?!

E ghe da fee ragac ae mond! Can cherdidi?!

Et mai ariva’ a ot?

Where do you start your trip?
In Argentina!
Cool!!!
E si a go avu de cool, ma an sun po mia un pistol!!!

Gli americani amano la vita all’aria aperta, stare intorno al fuoco cucinare sulla fiamma, dormire nei boschi sull’erba in mezzo agli animali. Wilderness, la natura selvaggia incontaminata dove l’uomo e’ alla pari con quello che lo circonda, come i cowboy del vecchio west. Tutto questo solo e soltanto in campeggi organizzati che costano minimo 45 dollari, vietato accendere fuochi fuori dagli appositi spazi, usare solo la legna venduta dal parco a 10 dollari la cassetta… Vietato raccogliere quella secca!! E tutto nel più selvaggio dei camper, un tir 18 metri che fermo si espande e si allarga fino a 8 metri, più grande di casa mia, nuovo lucente completo di tutti i confort, parabole e radar che girano sul tetto come aquiloni e quando ti sorpassano ti chiedi come mai la maccchina dietro sta cosi’ vicino?! E’ la loro che viene trainata, non si sa mai debbano uscire dal camper selvaggio per fare una pisciatina…

Strani gli americani! Hanno tutto grande, gli autobus enormi e li chiamano baas, al don i ciamen uoman e i cavai i ciamen urs! A fag na fadiga a capir…

Do you understand?
Yes!!
Boooom!!

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Bye bye Frisco

case vittoriane e sullo sfondo lo sky line di San Francisco

San francisco… Com’e’ difficile uscire da questa città,una delle più  belle degli stati uniti, a misura d’uomo, una città molto europea  con ancora un centro storico, come dice il mio caro amico Attilio. Bellissime case vittoriane e una libera’ di pensiero e di movimento che credo poche città al mondo abbiano. Il Golden Gate bridge avvolto nella nebbia della baia e l’isola di alcatraz come custode, chiudono quello che e’ per me un bellissimo quadro. Per non parlare dei localini in little italy che suonano blues e jazz, l’eco della beat generation e’ forte se si entra nella City Lights Bookstore, la più famosa libreria di San Francisco e una delle più famose degli Stati Uniti. È ricordata come ritrovo della beat generation e di uno dei suoi maggiori interpreti ed esponenti, Jack Kerouac.(Vedi citazione in alto a destra del blog, tratta da “on the road”).
Inoltre e’ fisicamente difficile uscirne, quante foto ho scattato al golden gate mentre lo attraversavo, quante persone mi hanno chiesto da dove vieni, dove stai andando? Un fiorino!!! Addirittura una ragazza in bici mi ferma e mi fa appunto tutte queste domande rispondendo WOW ad ogni mia risposta, estrae un libro su Garibaldi dallo zaino mentre afferma che gli italiani sono dappertutto, ferma altri passanti dicendo loro: “Ehi! questo ragazzo viene dall’Argentina in bici, ha fatto undicimila kilometri” e’ più agitata di me, tra un po’ mi chiede di firmarle un autografo, ma si limita a farmi una foto…
Riesco a rimontare in sella e piano piano con il vento freddo che soffia dalla baya esco da questa veduta per riprendere quella delle scogliere sull’oceano e dei pascoli di erba ingiallita dal sole circondati da boschi di pini e di eucalipti. Arrivo a Olema dopo 64km.

Canzone del giorno: Eric Clapton-San Francisco bay blues

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San Francisco

golden gate bridge san francisco

23 luglio San Francisco

Sono arrivato in tarda mattinata, ho scelto di arrivare su di una strada secondaria per evitare il traffico della hyghtway 1. Cosi’ ho potuto gustarmi da subito le strade di San Francisco, questi salitoni incredibili affiancati da case caratteristiche, colorate e ricche di particolari, allegre e ognuna con un piccolo giardino privato. I bidoncini della raccolta differenziata a terra sbattuti dal vento. Qui, come lungo tutta la costa, il pacifico si presenta con le sue fredde raffiche. La mia strada continua su di una ragnatela di piste ciclabili che copre tutta la citta’, entro in downtown attraverso il parco cittadino, all’uscita e’ li ad aspettarmi il Golden Gate, domina la baia azzurra avvolto nella nebbia, a fianco la leggendaria isola di Alcatraz!
Percorro le ciclabili che costeggiano le acque interne ammirando lo skyline fatto di grattacieli bianchi. Presidio, nord beach, cinatown brullicano di gente che rendono cosi’ energica sia di giorno che di notte questa mitica citta’ dove tutto e’ a misura di uomo. Anche se gli spazi sono davvero immensi. I residenti sono particolarmente accoglienti e gentili, ovunque mi fermo mi chiedono se mi sono persono, se ho bisogno di indicazioni. Nella lavanderia a gettoni di cinatown due signore mi spiegano come fare e mi offrono anche un po’ del loro detersivo. Non mancano, come in tutte le grandi citta’, senza tetto e qualche personaggio un po’ pazzerello… Trovo alloggio in little italy, e’ tutto pieno e tutto caro in questa città!
Le tappe:

21 luglio Monterey – Capitola 83 km
22 luglio Capitola(new brigton)-Half moon bay 97 km
23 luglio Half moon bay –  San Francisco 64 km

I campeggi dove mi fermo sono sempre economici e da qualche giorno ho due compagni di viaggio, due ragazzi rasta con due barbe da nostradamus che fanno la mia stessa strada, i tempi sono diversi, durante il giorno ci si sorpassa a vicenda a secondo delle soste per caffé o foto, poi alla sera ci ritroviamo nello stesso campeggio.

canzone del giorno: scott mcanzie San Francisco

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Monterey- california-usa

Big Sur California usa

14 luglio presa della bastiglia!

Oggi mi sono fermato ad aggiornare il blog in uno starbucks, e cosi’ ho finito la tappa con 38 km fino a Carpenteria.
Dormendo sempre nei campeggi non ho la possibilita’ di collegarmi ad internet la sera. Cosi’ durante il giorno mi fermo in un caffè con la connessione. Mi sto dirigendo verso San Francisco lungo la costa pacifica, i paesaggi si alternano da semidesertici a campi coltivati a fragole, il cui profumo si avverte da lontano, e diversi ortaggi fino ad arrivare ad un paesaggio stupendo fatto di colline e poi montagne che precipitano sull’oceano lasciando solo un piccolo spazio alla strada, scogliere a picco di diversi colori, pini che crescono un po’ ovunque anche sugli scogli, o ovunque il vento puo’ dare loro qualche possibilita’, seguiti da eucalipti e sequoie! Entro nel Big sur dove questo paesaggio esplode nella sua pienezza, i campeggi che prima erano quasi sulla spiaggia ora, rimanendo a poca distanza dall’oceano, sono immersi nella foresta. Molti ciclisti percorrono questa strada, i campeggi adibiscono spazi appositi hike&bike e fanno prezzi di favore. Tutti sono molto socievoli, quasi eccessivamente, i vicini di tenda passano a presentarsi. Molto piacere! Da dove vieni? Da dove sei partito? Dove vuoi andare? Mi dispiace solo quando sto cucinando ed in questi momenti mi sento un po’ Bud Spenser… O meglio, da buon italiano, se mi fai scappare la cottura della pasta, perdo il controllo… Per il resto sono molto gentili, alcuni, quasi tutti, fanno il percorso inverso al mio. Dicono per il vento che soffia da nord a sud, non hanno mai sentito il vento della patagonia… Alcuni mi hanno regalato cartine dei luoghi che andro’ ad attraversare, ora ho una libreria con me!
Il resto delle tappe:
15 luglio Carpenteria-El Refugio 65km
16 luglio El Refugio – Pismo Beach 126km
17 luglio Pismo Beach- San Simeon 92 km
18 luglio San Simeon-Plaskett Beach59km
19 luglio Plaskett Beach-Pfiffer state park 57km

20luglio pfiffer state park – Monterey 59km
Mi fermo sempre nei campeggi perché sono i posti più economici ma spesso devo organizzarmi per la connessione a internet e ultimamente anche per ricaricare le batterie dalla macchina fotografica, alcuni campeggi sono sprovvisti di elettricità.
I ciclisti che incontro sono di eta’ avanzata, almeno la maggior parte! Non a tutti dico le mie intenzioni e da dove sono partito altrimenti non si staccano più… Pero’ ho modo di vedere le diverse attrezzature che utilizzano e ascoltare consigli utili per i posti che devo ancora incontrare.
A Carpenteria incontro un ragazzo canadese che con la sua bici da strada e’ partito da Vancouver e arrivera’ a Tijuana (messico) con un equipaggiamento essenziale. Un piccolo sacco a pelo da apoggiare in terra, uno zainetto streminzito sulle spalle e 200km al giorno come ridere! Fenomen!!! Tuttavia il recordman rimane la ventiquattrore di un costaricano che dal confine panamense copriva circa 600km non stop fino a san jose, lui non aveva nemmeno il sacco a pelo…
Prima di arrivare nel big sur, ho fatto provviste perché mi avevano avvertito che avrei trovato pochi negozi e tra l’altro carissimi! Confronto a questi ultimi sembro un automezzo con il carico sporgente…
Canzone del giorno: Bob Dylan-blowin in the wind

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Oxnard-California- Usa

Los Angeles

12 luglio Riparto da casa di Graciela attraversando tutta L.A. tra grattacieli e strade famose come rodeo drive dove mi proibiscono di entrare, va be’! Solo perche’ non ho il vestito della festa e assomiglio ad un barbone con la bici? In effetti! Sono quelli che mi salutano di più, magari potranno anche consigliarmi un posto economico dove dormire… Dopo 60km esco dall’aglomerato di L.A. ed arrivo a Santa Monica. Continuo sulla costa e cerco un posto dove dormire, un ostello mi chiede 40 dollari in dormitorio, sono a posto cosi’ grazie! Con l’aiuto di due ragazzi trovo sul web un campeggio economico a Topanga, poco fuori. A 90km arrivo nella cittadina ma nessuno sa del campeggio cosi’ mi accampo in posto sicuro a costo zero…

13 luglio-Al mattino torno sulla costa e mi godo un bel panorama, il vento e’ freddo e nonostante la stagione mi devo coprire. Dopo un po’ la strada si allontana dalla costa ed entra in una zona patria delle fragole, campi immensi! Mi fermo ad un chiosco e compero un po’ di frutta. Parlo in spagnolo, molti sono messicani e apprezzano scambiare due chiacchiere nella loro lingua ed anche a me viene più facile…  Sono a Oxnard dopo 91km. Vado alla ricerca di un campeggio hike and bike quelli economici. Mi ci accompagna un senza tetto, è molto gentile, ma un gran chiacchierone, lo ritrovo la sera in campeggio, è passato lungo un sentiero nascosto tra gli alberi che collega la zona illecita dove dorme lui alla nostra lecita. Dice che voleva spiegarmi bene la strada piu’ a nord. Taglio corto perchè troppa gentilezza puzza.. ma alla fine risulta solamente molto gentile, o forse ho avuto ragione. Sono stanco e dopo un bel piatto di tortiglioni mi butto nel sacco a pelo. Anche qui la wi fi e i collegamento a internet non esiste. Rimedio da Starbucks, ma mi costa una sosta prolungata durante la giornata, ore di luce buone per pedalare. Ma così ho comunicato ai belli e ai brutti, ai buoni e ai cattivi, che sto bene sono in salute ed è ancora una gran bella storia anche qua negli Usa!!!

Canzone del giorno: Vasco Rossi-Buoni o cattivi

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Los Angeles – Usa –

Newport beach - Los Angeles - California

9 luglio 12 San Diego-San Clemente  112 km
Parto da San diego e ovviamente mi guardo in giro perso! Dov’e’ la sporcizia, la gente che cucina per strada, le macchine scassate e i camion stra carichi? Dove sono finito che lingua e’ questa? Yo no soi gringo!!! Devo abituarmi a questa nuova pagina di questo viaggio che dopo 7 mesi cambia radicalmente sono nella terra dei gringos degli Yenkee! Tutto e’ in ordine e preciso, pulito e rigorosamente stabilito da regole ferree! Ho paura di una multa se non metto la freccia…
Il lato positivo e’ che sono pieni di piste ciclabili. Pedalo sulla spiaggia in riva all’oceano su ciclabili pedonali come nei film tra modelle e torrette dei bagnini alla bay watch. Poi la strada mi porta fuori entro nella base militare di camp pendelton, mi indicano una strada non più utilizzata dove vanno solo ciclisti e podisti che mi portera’ a san clemente. Trovo un campeggio! 35 dollari! Mantieni la calma bedo! trentacinque dollari?! Ormai e’ tardi e ho bisogno di una doccia e riposarmi! Me l’avevano detto dei prezzi, ma per fortuna nei giorni sucessivi trovo i campeggi hike &bike a 10 dollari!
10 luglio-Sono in contatto con Graciela, una signora che ho conosciuto a San Cristobal in mexico, vive a Los Angeles e si e’ offerta di ospitarmi. Da San Clemente punto verso L.A. per raggiungerla passando per cittadine molto graziose lungo la costa, “pacific coast bike route” arrivo a Long Beach e taglio dentro verso El Monte la periferia di L.A. Dove vive Graciela finisco con 90km.
Il giorno dopo-11 luglio-mi fa da Cicerone per le vie della citta’, the walk of fame, Holliwood, Beverly hills, Rodeo drive! Una full immersion nel cinema americano!

Canzone del giorno: The Doors- Rodhouse blues

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San Diego – Usa –

San Diego - Pista ciclabile

7 luglio 12 Dopo la tappa di mulege avevo previsto di raggiungere santa rosalia percorrendo 65 km di deserto non più completamente sulla costa ma un po’ più interna. Fatico, mi fermo anche a dormire davanti ad un super mercado su una panchina di cemento, fa veramente molto caldo e tira vento. Raggiungo santa rosalia  presto, pranzo, do un occhiata alla chiesa disegnata da gustave eifelle, struttura completamente in ferro  per un periodo si trovava a parigi. Smontata e poi rimontata qui, a compiacere un gruppo di minatori francesi immigrati.  Vado al terminal dei bus per prenderne uno che mi porti a tijuana sul confine usa. Se possibile gia’ a san diego o los angeles. Ne prendo uno per tijuana poi li trovero’ il cambio. Aspetto il bus di mezzanotte e mezzo, quello precedente delle 18 e 30 non è passato. Tutto ok, circa 20 ore di bus e a tijuana ne prendo immediatamente un’altro per gli usa. Causa la bici che non e’ impacchettata non mi fanno il biglietto per los angeles direttamente. Ma solo per san isidro appena di la dal confine. Poi, se la bici l’accettano anche cosi’ da li faro’ il resto del biglietto. Le trafile per la frontiera si dilungano, cosi’ che il bus non mi aspetta e mi tocca prendere quello sucessivo che mi porta a San Diego. Faccio il biglietto per L.A. mi chiedono 60 dollari, 20 per me e il resto per la bici! Hai detto sandro? Gli dico! Sei fuori? No! le regole vogliono che la bici sia impacchettata e loro mi vendono tutto ad un prezzo esagerato! Protesto! Arriva il tipo addetto ai bagagli e tenta di spiegarmi mostrandomi il graffietto che si e’ fatto scaricando la bici dall’altro bus, che tutto e’ per prevenire questo! Poverino! Sto per dirgliene di tutti i colori se non riempirlo di sberle per la cazzata che ha detto! Ma il mio self control tocca livelli mai visti! Vincero’ un premio per questo!
America latina-Usa 1 a 0. la caricano e scaricano di tutto senza graffiarsi e anche velocemente! Decido cosi’ di non prendere il bus ma partire subito in bici da San Diego!

Canzone del giorno: The Beatles – california dreaming

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Mulege’

Paesaggio desertico dopo Loreto-Baja California-mexico

06 Luglio 2012

Sono ripartito il 5 luglio da Loreto-Baja California, il paesaggio, già notato arrivando in bus il giorno precedente, è desertico e tra i miei preferiti. Il caldo si fa sentire bene ma è secco e lo sopporto meglio di quello umido. Il percorso che ho scelto, partendo da loreto e pedalando verso nord appaga le mie aspettative. Inizia con paesaggi desertici circondato da cactus e colline rocciose, a tratti sguardi sul mar di cortez nel golfo di california. Scorci meravigliosi su un mare turchese, spiagge bianche tutto contornato da un paesaggio dei migliori film western.
La prima tappa da Loreto a San buenaventura di 98 km mi porta a fermarmi proprio in un posto da favola. Monto la tenda in riva al mare a fianco di un ristorantino che mi offre tutto cio’ che voglio, purtroppo non a prezzi proprio modici, ma me la cavo. Sono l’unico avventore! Mi godo la tranquillità di questa piccola spiaggia, faccio il bagno e un pò di snorkeling prima di cena. Come durante la giornata questi posti mi regalano una pace incredibile. Pochi rumori e anche le macchine e i camion che incrocio sono silenziosi, , i mezzi che mi raggiungono e mi sorpassano non mi suonano come pazzi come nel resto del sud america, rallentano quasi a fermarsi se non hanno visibilità, per poi sorpassarmi in tutta tranquillità senza starmi troppo vicini. I saluti, sempre generosi, avvengono con un semplice cenno della mano, una lampeggiata di fari o con le quattro frecce. In mezzo a questo deserto silenzioso sembra che nessuno voglia interrompere questa magia. Prima di cena mi godo lo spettacolo, il tramonto! Anche oggi ho un posto in prima fila.
Oggi parto senza fretta i km non saranno tanti da San Buenaventura a Mulege’, 45 km ma considerato i paesaggi che incontrero’ metto in conto qualche bagno in mare. Infatti a nemmeno 15 km mi fermo a playa el coyote, mi tuffo in mare in mezzo ai pellicani che sono nel pieno del pranzo, a turno sorvolano le acque calme di questa spiaggia per tuffarsi a capofitto su branchi di piccoli pesci, come chiamo io “frittura mista”. Mi sento dentro ad un documentario sui pellicani, li osservo volare, planare e lanciarsi in picchiata a pescare. Oltre ad altri numerosi uccelli più piccoli che accorrono per recuperare qualsiasi cosa cada dal loro becco. Una bella nuotata mi rigenera dal caldo di questa giornata, reso ancora più forte dalle frequenti salite chiuse tra le colline, ma per fortuna ventilate. Sono innumerevoli le soste per fotografare gli scorci sul mare. Piano piano arrivo a Mulege’, non sono più sulla spiaggia ma ne ritrovero’. Nel girare a fare piccole spese incontro persone interessanti, come un signore in una bottega, classico messicano, cappello bianco camicia a scacchi e la faccia di cuoio. Mi dice: non sei statunitense? Rispondo: No yo no soy gringo! Perchè  mi hanno spiegato che i “gringo” sono i nord americani e non solo chi ha una cultura differente dal sud americano”. Così ci rido e ci scherzo insieme a lui, che ha molto senso dello humor. Poi dice di conoscere un sacerdote italiano di cui ha perso le tracce. Ha molto orgoglio messicano e me lo fa notare quando parliamo di nord americani e lui sottolinea: ” A qui es centro america, mejor a qui es MEXICO!!! Decido di cenare in camera con un insalata, nel mentre che me la preparo noto i vicini che sfoderano una griglia e si danno da fare a cuocere dei bei pezzi di carne. Esco immediatamente e chiedo di comprarne un pezzo. Me la regalano! Qui non si paga niente mi rispondono e aggiungono una manciata di tortillas. Grazie mille!! Buon provecio!
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