31 ottobre 2013
Ciao a tutti! Sono passati diversi mesi dall’ultimo aggiornamento. Dico sempre di continuare ad aggiornarlo senza mai inserire nulla, ma forse perché confronto al viaggio non mi sembra così interessante raccontare quel poco che faccio ora…
Comunque sia ci provo… nei giorni scorsi ci è venuta a trovare Maria dall’Alaska, abbiamo passato una settimana piena a fare i turisti, poi Ferdinando e Bernardette dal Cile con la Consulta. Un paio di settimane di bei ricordi e persone interessanti!
Inoltre è on line l’intervista di radioemiliaromagna.it dove rispondiamo alle domande di Linda, magari riusciamo a raccontarvi un po’ meglio cos’è stata la nostra avventura…
Buon ascolto.
eccomi di nuovo
un mese nello stesso letto…
…un mese nello stesso letto, ma siamo matti!!!
E’ gia’ passato un mese dal mio rientro al paese la’ sull’appennino, tornare alla “normalita” è difficile, “ritornare” a non pensare piu’ alle esigenze primarie, dove e
come mangiare, dove e come dormire senza preoccuparsi se le scarpe sono in tinta con la cintura… se i miei capelli sono allineati e coperti e se la mia barba è un po’ piu’ lunga, cosa importa, mi chiedo, dentro ci sono sempre io!!
Gia’ in aeroporto a Bologna scambiavo le persone per i manichini dei negozi, erano uguali… va be’!! Qui è cominciata una prima attesa crisi, la miccia, i manichini che girano
per le strade, come se non li avessi mai visti prima, gente che lavora e il loro lavoro richiede una certa eleganza, cavolo ma io che lavoro faccio?! Faro’?, ritornero’ a fare?! E’ Crisi…
Mi sono un po’ ripreso con la cucina, la prima fetta di prosciutto che mi è passata tra le mani l’ho annusata a tal punto da ubriacarmi dell’aroma, mezz’ora prima di metterla in bocca e mezz’ora per mangiarla, io che divoro tutto quello che mi capita fra i denti, ho finalmente trovato calma a tavola per gustarmela e da li sono passati in rassegna tutti i
piatti, tortellini, tortellacci, crescentine, borlenghi, gnocco fritto, tagliatelle, polenta, funghi ohoooo i funghi,… ho prenotato il ristorante che ero ancora a Fairbanks… La cucina italiana che buona! Oh oh oh… quanto mi sei mancata! Insomma 7 chili in 7
giorni… presi!!!
Mi sono infilato un paio di jeans! Si l’ho fatto! Malvolentieri perchè gli ho trovati scomodi e stretti mi son venute due cosce da prosciutto di parma (rimanendo in tema)!
Scambio jeans!! E’ crisi…
Ma l’orso che si è accomodato dentro di me dove lo mettiamo? L’orso incontra mal volentieri gli uomini, esco in strada incappucciato, ma già la barba e i capelli mi
nascondono bene… E’ crisi…
Tornando ai vestiti, mi sono trovato spaesato riaprendo l’armadio, sono stato in viaggio dieci mesi con pochi indumenti sia per l’inverno che per l’estate. Adesso tutta
questa roba nell’armadio chi se la mette, in quanti siamo? Solo io!?
Avevo delle manie? Non mi pare facevo shopping solo se ne ero
costretto!! E’ crisi…
Ora ho fatto un po’ di pulizia, qualche jeans, qualche maglia e un sacco di camere d’aria…
Gia’ dopo due settimane ho ripreso un aereo, Maria la signora che mi ha ospitato a Fairbanks, è venuta in vacanza qualche giorno in Puglia, pronti via, devo andare a
salutarla… ora è gia’ un po’ che non mi muovo… ho il prurito
sotto le scarpe!! E’ crisi…
Be’ cosa vi posso dire? Possiamo vivere bene lo stesso con meno cose, anche perchè c’è crisi…
tra qualche giorno torno a lavorare! E’ crisi…
Dieci mesi all’aria aperta, una vita dentro quattro mura… E’ crisi…
Volevo tenere in vita il blog, c’è voluto un mese per riprendere a scrivere, E’ crisi…
Eh ghe’ da fee ragac a e mond! Can cherdidi!!!
(c’è da fare ragazzi al mondo! Che non crediate!!)
Canzone del giorno: Negramaro – Ti è mai successo? …sei cosi’ altrove che non riesci neanche piu’ a tornare…
Polinago – Modena –
Diciamo che non faccio più la vita da nomade, monta la tenda, smonta la tenda, spostati in un altra città chissa chi incontri saranno persone interessanti ecc ecc magari dovrei andare al lavoro in bici cambiando strada tutte le mattine, potrebbe essere un buon inizio! Anche per combattere la crisi…
Cambiare abitudini completamente e poi ricambiarle spesso per far sembrare tutto diverso e meno noioso.
Una delle persone che ho incontrato in questo viaggio mi ha raccontato di suo nonno che ripeteva: “Sei matto a svegliarti la mattina e vedere sempre lo stesso campanile!!”
Certo che a lungo andare puo’ diventare noioso! cosa ne dite?
Vacanza a Fairbanks
Oltre a quello che mi verra’ ripetutamente ricordato come a un condannato a morte, qui trascrivo parole ironicamente ”sante” di un caro amico.
Canzone dl giorno: Negrita – gioia infinita
Ringraziamenti
Ciao ragazzi! sono qui a Fairbanks ad oziare, sono solo 2 giorni e gia’ mi sembra di essere stato fermo troppo e quanto ci staro’ non lo so’, devo organizzarmi per il volo, smontare ed imballare la bicicletta, ubriacarmi a dovere per festeggiare il mio arrivo, ma?!
Nel mentre spuntano i ricordi di questo viaggio come se fossero di cent’anni fa’! …Quella notte stellata che ho montato la tenda nel deserto dell’atacama in cile. ….L’incontro con Miami, un ragazzo ribatezzato con il nome della sua citta’. Incontrato allo stretto di magellano, anche lui in bici, ma in quel momento si era fatto dare un passaggio, perchè li in patagonia, chissa’, c’era troppo vento per i suoi gusti, è come andare all’october fest e lamentarsi perchè c’è solo birra e non ti piace…
E tanti altri ricordi ancora che hanno fatto parte di questo viaggio! E quelli che torneranno all’improvviso…
Colgo l’occasione di questi giorni di sosta a Fairbanks per ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnato in questa avventura…
GOMMISTA SALA DI LAMA MOCOGNO, mi ha fornito la bicicletta, la parte piu’ importante, mi ha aiutato nell’allestimento e pezzi di ricambio.
RICCI E CASELLI SNC, concreto sostenitore.
LIBRERIA MARCO POLO, mi ha fornito le mappe dei paesi attraversati.
FABIO PIEROTTI mi ha aiutato a creare il blog, senza di lui queste pagine non ci sarebbero state.
LA CONSULTA DEGLI EMILIANO ROMAGNOLI NEL MONDO, mi ha messo a disposizione la rete di associazioni di emiliano romagnoli lungo il mio percorso. inoltre grazie a radio emilia romagna ha messo a conoscenza il mio blog tramite il loro sito.
BERNARDETTE IUBINI membro della consulta degli emiliano romagnoli nel mondo che mi ha ospitato a Capitan Pastene – Cile
FERDINANDO PEZZOLI membro della consulta degli emiliano romagnoli nel mondo che mi ha ospitato a Santiago – Cile
MARINA PIAZZI membro della consulta degli emiliano romangoli nel mondo che mi ha dato consiglio e un buon piatto di tagliatelle a citta’ del Messico.
GRACIELA VILLA conosciuta a San Cristobal de las casas Messico, mi ha ospitato in casa sua a Los Angeles
MARIA MESSINA mi ha ospitato a Fairbanks
LORENZO PERFETTI di Fanano che mi ha aiutato tramite il gemellaggio con la citta’ di Fairbanks a farmi sentire a casa.
ALEOTTI ATTILIO per i tanti consigli e il continuo sostegno durante tutto il viaggio.
LA RIVISTA TECNOMTB che pubblica mensilmente la mia avventura.
IL QUOTIDIANO PRIMA PAGINA che ha pubblicato diversi resoconti.
IL MENSILE VIVO PAVULLO che ha pubblicato diversi resoconti.
GLI AMICI DELL’ASSOCIAZIONE CONIGLIO TRAVEL che hanno contribuito a far conoscere la mia avventura.
IL CENTRO VISITE DELLA RISERVA DI SASSOGUIDANO dov’è presente una mostra fotografica dei viaggi precedenti e ha contribuito a far conoscere quest’avventura.
QUELLI CHE… mi hanno permesso di scaldarmi a fianco di una stufa, mi hanno lasciato mettere la tenda nel loro giardino, mi hanno dato un boccone per rifocillarmi, una stanza per dormire, mi hanno dato un buon consiglio, mi hanno incitato a partire, mi hanno indicato la strada migliore, mi hanno fatto ridere, mi hanno fatto riflettere, mi hanno ascoltato con entusiasmo, mi hanno insegnato qualcosa che risplende dentro di me…
Canzone del giorno: Jovannotti – Quando saro’ vecchio
Ultima strada verso Fairbanks – Alaska
Fairbanks – Alaska
…..Alla fine di un viaggio c’e’ sempre un viaggio da ricominciare…
dice De Gregori!
Come tutti sanno, non e’ la meta che ci esalta, ma quello che ci capita in viaggio! Ora devo riordinare i pensieri, realizzare un attimo quello che e’ stato!
Penso al momento più difficile, decidere di partire… Raggiungere l’aereoporto e volare ad Ushuaya. Poi il resto e’ venuto da solo…
Ora ascolto a tutto volume la canzone del giorno: vasco rossi – adesso che tocca a me
Delta junction – Alaska
Il mattino mi conserva ancora qualche brace per riaccendere il fuoco velocemente e scaldarmi un po’ prima di ripartire. Mi sto avvicinando al confine tra Yucon e Alaska, raggiungo Breaver creek, campeggio organizzato, finalmente una bella doccia calda e divoro una pizza formato famiglia, birra e chiaramente rutto libero… I gestori del campeggio sono molto gentili e affabili, ho a disposizione un tavolo di fianco al loro che e’ sempre apparecchiato, con me di fianco rischiano.. a lasciare cibo sul tavolo.. Ma mi limito a usare il mio pc e la mattina mentre faccio colazione di fianco a loro, incontro una coppia svizzera, racconto il viaggio tanto che rischio di ritardare troppo la partenza! Oggi passo la frontiera, la giornata e’ piovosa e con diversi saliscendi, fortuna trovo un piccolo store poco dopo il confine per scaldarmi. Il mio obbiettivo e’ arrivare a Northway junction dove dovrei trovare una gas station con campeggio. Al mio arrivo pero’ non trovo nessuno ad attendermi e’ tutto chiuso… Va be’ dovro’ trovare un posticino non troppo umido per montare la tenda, avrei preferito passare una mezzoretta dentro i locali del distributore per asciugarmi e scaldarmi… Cerco nelle vicinanze un posto migliore di una piazzola senza protezione, vedo un’ insegna statale con una bella scritta: REFUGE. Entro nell’edificio cercando di attirare l’attenzione, ma è vuoto, sono all’interno di un appartamento visibilmente disabitato ma con tutto quello che serve, cerco qualcuno, trovo un vicino che alle mie domande risponde: è una struttura statale, questo è il mio paese e non vedo perchè ti dovrebbero cacciare! Detto fatto!! ho un appartamento nuovo tutto mio… Cucina, bagno, riscaldamento e letto. Asciugo tutto e non posso chiedere di piu’! Solo al mattino si fanno vive due tipe dell’ufficio turistico che non sono troppo contente di vedermi li dentro, ma ho gia’ fatto colazione e in un attimo sono in strada.. La mattina oltre che freschina e ventosa si presenta con diversi scrosci di pioggia, la cartina non prevede nulla fino a poco prima di Tok, così quando cerco un posto per bere qualcosa di caldo trovo il garage di Berry, che alla mia richiesta mi fa entrare nella sua rimessa e mi accende la stufa, nel mentre mi faccio un caffe’ e gli racconto, tanto che prima di partire lui e sua moglie sono entusiasti della mia impresa e ascoltano interessati i miei racconti. Arrivo a Tok mi rifugio in un campeggio utilizzando una tenda artica, all’interno due letti a castello, ci sta anche la bicicletta e non rischio di bagnare la mia tenda, visto le previsioni del tempo non ottime. Infatti riparto il mattino seguente con qualche fiocco di neve, ma per fortuna non va oltre… Il primo tratto di strada è semplice e scorrevole, ho compagnia questa mattina, al mio fianco una catena di montagne appena innevate, le Alaska Range, è stupenda! Tra Tok e Delta Junction non ci sono paesi e tutti mi rispondono che a Dot lake, piccolo centro proprio a meta’ strada non c’è nulla. Si vedra’! quando arrivo chiedo e mi invitano a recarmi alla piccola cappella. E’ proprio il figlio del pastore a dirmelo, se vuoi entrare è sempre aperta, se hai freddo.. Proprio di fianco al lago, la chiesetta è piccolina e calda, c’è anche una stufetta elettrica, divina provvidenza!! La mattina è serena e gelida, la chiesetta è stata proprio una fortuna, mi copro bene e riparto in direzione Delta JCT dove sono ora, la giornata si e’ riscaldata dopo la brezza mattutina, non una nuvola in cielo, insomm uno spettacolo e come potete immaginare ora ho di fronte a me una pizza e una birra, anzi un piatto vuoto e un bicchiere vuoto ormai…
Tok – Alaska
Breaver creek
Haines – Alaska
Prince Rupert – British Columbia – Canada
Port Hardy-Vancouver Island- Canada
Victoria – Vancouver Island- Canada
19 agosto Victoria vancouver island Canada
Eravamo rimasti che ero entrato nello stato di washington, bene! Ho scaldato le ossa all’interno anche se la nebbia mattutina viene sempre a darmi la sveglia, ma poco male! La strada alterna su e giù considerato anche che nel mezzo della Olimpic penisula ci sono diverse montagne a fare capolino alcune come dicevo con qualche lingua di neve! Tra montagne, laghi e hood canal, la lingua di mare che separa la penisola dal resto di washington, le salite e le fatiche non si sentono cosi’ tanto. Faccio una deviazione verso Port townsend una cittadina storica con diversi edifici antichi. Mi regalo una pizza, ma la mia voracita’ mi procura un ustione alla lingua alla fantozzi e mi tocca correre sul molo per raffreddarla rientro in pizzeria ovviamente arrotolandomi la lingua penzolante… Le persone sono molto socievoli rimango diverso tempo a chiaccherare con la gente, sul molo con i pescatori di granchi. Arrivo a port angeles cerco i traghetti per Victoria, vancouver island Canada, ok domani passo il confine, il campeggio non e’ più un campeggio cosi’ mentre chiedo informazioni a Greg,il gestore di un piccolo negozio, mi propone il giardino di casa sua, e’ perfetto! La mattina prima di prendere il traghetto faccio spesa tanto che di nuovo il sacco sembra contenere ancora Alvaro e Gonzales i due messicani in fuga… Trovo le mappe per la Vancouver Island e l’Alaska, non manca nulla si salpa!!
Sul traghetto e’ una festa, sul ponte incontro diversi ragazzi in bici che faranno un tour di 4 giorni tra isola e interno. Quando dico loro che sono partito dall’Argentina i loro WOW echeggiano nel porto, sono incuriositi ed eccitati dall’incontro, mi offrono un caffè, sulla nave non servono alcolici… Chiacchieriamo e uno di loro mi lascia l’indirizzo del fratello che vive ad Ancorage in Alaska, racconto loro un sacco di cose, al momento dei saluti ognuno di loro estrae dallo zaino alcune barrette, frutta secca e burro d’arachidi per contribuire alla mia esperienza! mi dicono che in Canada la gente e’ ancora più socievole che negli usa. Arriviamo a Victoria e’ bellissima, sembra che il traghetto parcheggi in centro tra i palazzi d’epoca e le fioriere appese ai lampioni. In porto c’e’ una gara di cannottaggio a commentare c’e’ Galeazzi, e’ una festa ovunque. In breve riesco a organizzarmi, trovo un copertone nuovo addirittura me lo cambiano con uno che ho già senza sovraprezzo fantastico! Un boccone e riparto lasciando la citta’ con la voglia di tornarci come tante altre viste di corsa, dopo che mi hanno tanto affascinato.
Tappe
16 agosto Potlach – Dosewallips (brinnon) 50km
17 agosto Dosewallips – port townsend 69 km
18 agosto Port Towsend – Port Angeles 93 km
19 agosto Port Angeles (washington) – Goldenstream park (Vancouver island canada) 36km
canzone del giorno: u2 – a beatiful day
Olimpic penisula – Stato di Washington
Le sorprese non finiscono mai…
La costa dell’oregon mi regala sempre nuove emozioni, dune di sabbia altissime contornate ovunque da pini e abeti lasciando un effetto neve un po’ scura.. O un deserto eccesivamente fertile…
I fari illuminano diversi capi, raccontando la storia di navi cadute a picco, in questa costa dentellata avvolta dalla nebbia e spazzata da raffiche di vento rendendola fredda in queste giornate d’agosto.
Sul ponte di Waldport, guardo sotto e vedo la sulla sabbia un enorme branco di foche a riposo sulla spiaggia della baia, rimango fermo per un po’ osservando divertito il loro goffo movimento sulla terra ferma e la frenetica corsa di nuovo in acqua all’uscita di un pallido sole.
Mi faccio un regalo!! Su consiglio di Michael, un ciclista inglese, conosciuto in campeggio a Patrik’s state park, mi fermo a pranzo a Newport, all’imbocco del ponte che domina la baia. Rendo onore alla Rogue brewery, proprio la fabbrica di birra, me ne gusto una buona con ottime ostriche e vista sulla baia! Visito veloce il faro prima di ripartire.
Il giorno prima, mentre pedalo, noto degli sbuffi in lontananza sull’oceano, mi accorgo che alcune persone erano ferme a guardare col binocolo, ORCHE, erano orche! In lontananza, ma si riuscivano a vedere! Spesso quando guardo l’oceano c’e’ sempre un animale nuovo che salta fuori a regalarmi una nuova emozione, insieme ai panorami verso l’entroterra, l’erba gialla a contrasto con i pini verdi e il cielo azzurro come il mare!
I procioni che tentano di rubarmi il cibo in campeggio! Ma mi sono organizzato.. Dopo aver montato la tenda piazzo due tre mitragliatrici, scavo trincee e piazzo filo spinato! Procione non avrai il mio cibo!!!
Tutti i ciclisti che incontro mi dicono che a nord sara’ sempre meglio! E sempre più bello! …Tas peur!!!
Poco prima di Tillamook mi fermo in una fattoria per fotografare un vitellino e ho conosciuto il farmer Jon, abbiamo fatto una bella chiaccherata, e’ di origine Belga alleva vacche da latte per la produzione di formaggio di Tillamook, mi ha raccontato un po’ della sua piccola azienda da trecento capi, la più piccola della zona. Parliamo di economia, di nuove generazioni e dell’America. Interessante personaggio che ha fatto retro con il suo pic-up per accogliermi e farmi sentire come a casa. Condisco il tutto con un assaggio del prodotto finale al cheese factory. Be’ molto vicino alla nostra realta’ del parmiggiano reggiano, a parte i GRANDI NUMERI!!!
Gli incontri con i vari ciclisti aumentano e mostrano i personaggi più svariati, l’amico Les ha scelto di svoltare verso casa prima di poterci salutare, stava rientrando nell’entroterra di Washington dopo tanto girovagare. E’ stato un incontro interessante e mai invadente. Anche lui grande viaggiatore in passato e ancora non ha perso il vizio.
Per un paio di notti campeggio vicino ad un soggetto che ha più dello schizzofrenico che del ciclista. Fuma sigarette in continuazione ancora dentro la tenda seduto a mo’ di indiano! Un’intera famiglia francese,diverse coppie, Cris, un ometto di washington simile ad un obbit con pancia e barba rossa mi aiuta a decidere che strada fare. Il più togo pero’, in barba a quelli che la bicicletta dev’essere perfetta, a quelli che ogni giorno e’ un record da battere, a quelli che bisogna vestirsi “tecnici”, a quelli che “non viaggio con una donna!!” In barba a tutti, lui con i suoi orecchini perforanti a conchiglia, taglio di capelli alternativo e una gentilezza come pochi. Viaggiava con le sue due bimbe bionde di 7 e 3 anni come equipaggio. La più grande sui pedali di un tandem con papa’, e la piccola nel cariolino insieme agli zainetti rosa… Dice semplicemente che quelli non sono cinque giorni di vacanza, ma piuttosto ” an extension of our life”. E credo che abbia molto più significato…
Dal 13 agosto sono nello stato di washington dopo un giorno di costa ho deciso di dirigermi nell’entroterra. Prima di raggiungere il Canada e il grande freddo mi scaldo ancora un po’ le ossa aggirando a est la Olimpic penisula,piu’ visitata dello Yellowstone park, con la sua rain forest e le montagne che comincio ad intravedere ancora con qualche lingua di neve.
Tappe
2 agosto Fortuna – Patrik’s point 81km
3 agosto Patrik’s – Mill Creek 87 km
4 agosto Mill creek(California) – Harris beach(Oregon) 62km
5 agosto Harris beach – Humbug mountain 86km
6 agosto Humbug – Bullard’s beach(Bandon) 66km
7 agosto Bullard’s – Umpqua lighthouse 81km
8 agosto Umpqua – Beachside (Waldport) 101km
9 agosto Beachside – Devil’s lake (Lincoln city) 78 km
10 agosto Devil’s – Cape Lookout 62km
11 agosto Cape Lookout – Nehalem bay 67km
12 agosto Nehalem – Fort stevens (astoria) 68 km
13 agosto Fort Stevens – Bruce Port (South Bend stato di Washington) 86km
14 agosto Bruce port – Sylvia lake s.p. (Montesano) 69km
15 agosto Sylvia – Potlatch s.p. (Hoodsport) 83 km
Canzone del giorno: Gianna Nannini – America
Bandon-Oregon
06 agosto, continuano le sagre nel frignano, le feste degli alpini con la festa alla croce arcana, la madonna delle nevi e… e… vai col lisio!!
Pedalo verso il Grande Nord… Il 4 agosto sono entrato nello stato dell’Oregon, scrivo il blog da dentro una lavanderia a gettoni di Brookings. Ho fatto come una vecchia pubblicita’ di Jeans, vi ricordate? Sono entrato mi sono denudato e ho messo tutto dentro la lavatrice, ora scrivo mentre aspetto, nudo naturalmente solo con il caschetto… Mi lavo per non attirare il “wild bear”, gli orsi che popolano queste foreste! Dopo quindici giorni il mio aroma si sente a miglia di distanza nemmeno le puzzole che incontro lungo la strada mi battono..
Nei giorni scorsi ancora in California sono passato all’interno di alcuni parki nazionali, l’humbold state park, uscendo dalla hightway 101 ho percorso la “avenue of the giants”. Una strada molto suggestiva che attraversa il parco a fianco di questi giganti che sono le sequoie. Pochi giorni dopo sono entrato nel redwood state park dove ho potuto vedere il “big tree”, la sequoia più grande che raggiunge i 92 metri di altezza, 6 metri di diametro e 20 metri di circonferenza. Maestosa! Ho pedalato praticamente a testa in su! Campeggiando qua e la’ una volta nella foresta una volta sull’oceano oppure entrambe le situazioni a portata di mano. Spesso con altri ciclisti, uno in particolare, Les, statunitense dello stato di wasghinton sta tornando a casa. E’ un signore interessante, molto ben organizzato che da consigli un po’ a tutti, ovviamente me compreso! E’ un po’ come fare il cammino di Santiago in senso contrario, cosi’ quando gli altri imparano che vado verso nord mi chiedono informazioni sui posti che loro incontreranno, negozi, campeggi, salite discese ecc… Ho la fortuna inoltre di incontrare spesso animali, nei campeggi dove per la sicurezza del proprio cibo ci sono degli appositi contenitori metallici a prova di orso Yoghi dove riporre il cibo la notte. Ma spesso si incontrano scoiattoli di varie dimensioni e topolini che invece di essere spaventati si avvicinano a bocca aperta per avere un po’ di cibo! Oro per me!! Giammai lo dividero’ con un topo…
Poi lungo la strada un bellissimo branco di cervi al margine della spiaggia seduti nell’erba sullo sfondo la nebbia che arriva dall’oceano, un altro spettacolo che ho avuto la fortuna di vedere.
Tappe:
31 luglio Westport-Richardson grove(piercy) 68 km
01 agosto Richardson-Fortuna 102km
02 agosto Fortuna-Patrick’s point 81km
03 agosto Patrick’s-Mill creek(crescent city) 87km
04 agosto Mill creek-Harris beach(Brookings-Oregon) 62km
05 agosto Harris Beach-Hambung mountain 82km
06 agosto Hambung – Bandon 65km
Canzone del giorno: vasco rossi – luna per te
La fortuna la fortuna la fortuna, quando c’e’! Aiuta sempre e cmq gli audaci e mica me..!!
Westport
Blog Enterteinment
Ridere fa bene!!!
… Sono un po’ in apprensione per i due messicani che ho nel sacco? Ma chi Gonzales e Alvaro? Non son mai stati cosi bene! Il sacco che porto sul portapacchi posteriore confonto a tutti gli altri ciclisti che incontro sembra proprio contenga due clandestini messicani! Devo solo stare attento che non dicano nulla in presenza di altri…
You are in the wrong way?
Mi sono sbagliato? E dove dovevo girare? Al giva me ca iva da gireee!
You’re going in front of the wind!!
Ah!! Sbaglia’ in che sens le’!! tiv da senter com’e tireva in patagonia, t’vulev veia’ te e la biciclatta…
Ma cun chi cradet ed ciacareee?!
E ghe da fee ragac ae mond! Can cherdidi?!
Et mai ariva’ a ot?
Where do you start your trip?
In Argentina!
Cool!!!
E si a go avu de cool, ma an sun po mia un pistol!!!
Gli americani amano la vita all’aria aperta, stare intorno al fuoco cucinare sulla fiamma, dormire nei boschi sull’erba in mezzo agli animali. Wilderness, la natura selvaggia incontaminata dove l’uomo e’ alla pari con quello che lo circonda, come i cowboy del vecchio west. Tutto questo solo e soltanto in campeggi organizzati che costano minimo 45 dollari, vietato accendere fuochi fuori dagli appositi spazi, usare solo la legna venduta dal parco a 10 dollari la cassetta… Vietato raccogliere quella secca!! E tutto nel più selvaggio dei camper, un tir 18 metri che fermo si espande e si allarga fino a 8 metri, più grande di casa mia, nuovo lucente completo di tutti i confort, parabole e radar che girano sul tetto come aquiloni e quando ti sorpassano ti chiedi come mai la maccchina dietro sta cosi’ vicino?! E’ la loro che viene trainata, non si sa mai debbano uscire dal camper selvaggio per fare una pisciatina…
Strani gli americani! Hanno tutto grande, gli autobus enormi e li chiamano baas, al don i ciamen uoman e i cavai i ciamen urs! A fag na fadiga a capir…
Bye bye Frisco
San francisco… Com’e’ difficile uscire da questa città,una delle più belle degli stati uniti, a misura d’uomo, una città molto europea con ancora un centro storico, come dice il mio caro amico Attilio. Bellissime case vittoriane e una libera’ di pensiero e di movimento che credo poche città al mondo abbiano. Il Golden Gate bridge avvolto nella nebbia della baia e l’isola di alcatraz come custode, chiudono quello che e’ per me un bellissimo quadro. Per non parlare dei localini in little italy che suonano blues e jazz, l’eco della beat generation e’ forte se si entra nella City Lights Bookstore, la più famosa libreria di San Francisco e una delle più famose degli Stati Uniti. È ricordata come ritrovo della beat generation e di uno dei suoi maggiori interpreti ed esponenti, Jack Kerouac.(Vedi citazione in alto a destra del blog, tratta da “on the road”).
Inoltre e’ fisicamente difficile uscirne, quante foto ho scattato al golden gate mentre lo attraversavo, quante persone mi hanno chiesto da dove vieni, dove stai andando? Un fiorino!!! Addirittura una ragazza in bici mi ferma e mi fa appunto tutte queste domande rispondendo WOW ad ogni mia risposta, estrae un libro su Garibaldi dallo zaino mentre afferma che gli italiani sono dappertutto, ferma altri passanti dicendo loro: “Ehi! questo ragazzo viene dall’Argentina in bici, ha fatto undicimila kilometri” e’ più agitata di me, tra un po’ mi chiede di firmarle un autografo, ma si limita a farmi una foto…
Riesco a rimontare in sella e piano piano con il vento freddo che soffia dalla baya esco da questa veduta per riprendere quella delle scogliere sull’oceano e dei pascoli di erba ingiallita dal sole circondati da boschi di pini e di eucalipti. Arrivo a Olema dopo 64km.
Canzone del giorno: Eric Clapton-San Francisco bay blues
San Francisco
23 luglio San Francisco
Sono arrivato in tarda mattinata, ho scelto di arrivare su di una strada secondaria per evitare il traffico della hyghtway 1. Cosi’ ho potuto gustarmi da subito le strade di San Francisco, questi salitoni incredibili affiancati da case caratteristiche, colorate e ricche di particolari, allegre e ognuna con un piccolo giardino privato. I bidoncini della raccolta differenziata a terra sbattuti dal vento. Qui, come lungo tutta la costa, il pacifico si presenta con le sue fredde raffiche. La mia strada continua su di una ragnatela di piste ciclabili che copre tutta la citta’, entro in downtown attraverso il parco cittadino, all’uscita e’ li ad aspettarmi il Golden Gate, domina la baia azzurra avvolto nella nebbia, a fianco la leggendaria isola di Alcatraz!
Percorro le ciclabili che costeggiano le acque interne ammirando lo skyline fatto di grattacieli bianchi. Presidio, nord beach, cinatown brullicano di gente che rendono cosi’ energica sia di giorno che di notte questa mitica citta’ dove tutto e’ a misura di uomo. Anche se gli spazi sono davvero immensi. I residenti sono particolarmente accoglienti e gentili, ovunque mi fermo mi chiedono se mi sono persono, se ho bisogno di indicazioni. Nella lavanderia a gettoni di cinatown due signore mi spiegano come fare e mi offrono anche un po’ del loro detersivo. Non mancano, come in tutte le grandi citta’, senza tetto e qualche personaggio un po’ pazzerello… Trovo alloggio in little italy, e’ tutto pieno e tutto caro in questa città!
Le tappe:
21 luglio Monterey – Capitola 83 km
22 luglio Capitola(new brigton)-Half moon bay 97 km
23 luglio Half moon bay – San Francisco 64 km
I campeggi dove mi fermo sono sempre economici e da qualche giorno ho due compagni di viaggio, due ragazzi rasta con due barbe da nostradamus che fanno la mia stessa strada, i tempi sono diversi, durante il giorno ci si sorpassa a vicenda a secondo delle soste per caffé o foto, poi alla sera ci ritroviamo nello stesso campeggio.
canzone del giorno: scott mcanzie San Francisco
Monterey- california-usa
14 luglio presa della bastiglia!
Oggi mi sono fermato ad aggiornare il blog in uno starbucks, e cosi’ ho finito la tappa con 38 km fino a Carpenteria.
Dormendo sempre nei campeggi non ho la possibilita’ di collegarmi ad internet la sera. Cosi’ durante il giorno mi fermo in un caffè con la connessione. Mi sto dirigendo verso San Francisco lungo la costa pacifica, i paesaggi si alternano da semidesertici a campi coltivati a fragole, il cui profumo si avverte da lontano, e diversi ortaggi fino ad arrivare ad un paesaggio stupendo fatto di colline e poi montagne che precipitano sull’oceano lasciando solo un piccolo spazio alla strada, scogliere a picco di diversi colori, pini che crescono un po’ ovunque anche sugli scogli, o ovunque il vento puo’ dare loro qualche possibilita’, seguiti da eucalipti e sequoie! Entro nel Big sur dove questo paesaggio esplode nella sua pienezza, i campeggi che prima erano quasi sulla spiaggia ora, rimanendo a poca distanza dall’oceano, sono immersi nella foresta. Molti ciclisti percorrono questa strada, i campeggi adibiscono spazi appositi hike&bike e fanno prezzi di favore. Tutti sono molto socievoli, quasi eccessivamente, i vicini di tenda passano a presentarsi. Molto piacere! Da dove vieni? Da dove sei partito? Dove vuoi andare? Mi dispiace solo quando sto cucinando ed in questi momenti mi sento un po’ Bud Spenser… O meglio, da buon italiano, se mi fai scappare la cottura della pasta, perdo il controllo… Per il resto sono molto gentili, alcuni, quasi tutti, fanno il percorso inverso al mio. Dicono per il vento che soffia da nord a sud, non hanno mai sentito il vento della patagonia… Alcuni mi hanno regalato cartine dei luoghi che andro’ ad attraversare, ora ho una libreria con me!
Il resto delle tappe:
15 luglio Carpenteria-El Refugio 65km
16 luglio El Refugio – Pismo Beach 126km
17 luglio Pismo Beach- San Simeon 92 km
18 luglio San Simeon-Plaskett Beach59km
19 luglio Plaskett Beach-Pfiffer state park 57km
20luglio pfiffer state park – Monterey 59km
Mi fermo sempre nei campeggi perché sono i posti più economici ma spesso devo organizzarmi per la connessione a internet e ultimamente anche per ricaricare le batterie dalla macchina fotografica, alcuni campeggi sono sprovvisti di elettricità.
I ciclisti che incontro sono di eta’ avanzata, almeno la maggior parte! Non a tutti dico le mie intenzioni e da dove sono partito altrimenti non si staccano più… Pero’ ho modo di vedere le diverse attrezzature che utilizzano e ascoltare consigli utili per i posti che devo ancora incontrare.
A Carpenteria incontro un ragazzo canadese che con la sua bici da strada e’ partito da Vancouver e arrivera’ a Tijuana (messico) con un equipaggiamento essenziale. Un piccolo sacco a pelo da apoggiare in terra, uno zainetto streminzito sulle spalle e 200km al giorno come ridere! Fenomen!!! Tuttavia il recordman rimane la ventiquattrore di un costaricano che dal confine panamense copriva circa 600km non stop fino a san jose, lui non aveva nemmeno il sacco a pelo…
Prima di arrivare nel big sur, ho fatto provviste perché mi avevano avvertito che avrei trovato pochi negozi e tra l’altro carissimi! Confronto a questi ultimi sembro un automezzo con il carico sporgente…
Canzone del giorno: Bob Dylan-blowin in the wind
Oxnard-California- Usa
12 luglio Riparto da casa di Graciela attraversando tutta L.A. tra grattacieli e strade famose come rodeo drive dove mi proibiscono di entrare, va be’! Solo perche’ non ho il vestito della festa e assomiglio ad un barbone con la bici? In effetti! Sono quelli che mi salutano di più, magari potranno anche consigliarmi un posto economico dove dormire… Dopo 60km esco dall’aglomerato di L.A. ed arrivo a Santa Monica. Continuo sulla costa e cerco un posto dove dormire, un ostello mi chiede 40 dollari in dormitorio, sono a posto cosi’ grazie! Con l’aiuto di due ragazzi trovo sul web un campeggio economico a Topanga, poco fuori. A 90km arrivo nella cittadina ma nessuno sa del campeggio cosi’ mi accampo in posto sicuro a costo zero…
13 luglio-Al mattino torno sulla costa e mi godo un bel panorama, il vento e’ freddo e nonostante la stagione mi devo coprire. Dopo un po’ la strada si allontana dalla costa ed entra in una zona patria delle fragole, campi immensi! Mi fermo ad un chiosco e compero un po’ di frutta. Parlo in spagnolo, molti sono messicani e apprezzano scambiare due chiacchiere nella loro lingua ed anche a me viene più facile… Sono a Oxnard dopo 91km. Vado alla ricerca di un campeggio hike and bike quelli economici. Mi ci accompagna un senza tetto, è molto gentile, ma un gran chiacchierone, lo ritrovo la sera in campeggio, è passato lungo un sentiero nascosto tra gli alberi che collega la zona illecita dove dorme lui alla nostra lecita. Dice che voleva spiegarmi bene la strada piu’ a nord. Taglio corto perchè troppa gentilezza puzza.. ma alla fine risulta solamente molto gentile, o forse ho avuto ragione. Sono stanco e dopo un bel piatto di tortiglioni mi butto nel sacco a pelo. Anche qui la wi fi e i collegamento a internet non esiste. Rimedio da Starbucks, ma mi costa una sosta prolungata durante la giornata, ore di luce buone per pedalare. Ma così ho comunicato ai belli e ai brutti, ai buoni e ai cattivi, che sto bene sono in salute ed è ancora una gran bella storia anche qua negli Usa!!!
Canzone del giorno: Vasco Rossi-Buoni o cattivi
Los Angeles – Usa –
9 luglio 12 San Diego-San Clemente 112 km
Parto da San diego e ovviamente mi guardo in giro perso! Dov’e’ la sporcizia, la gente che cucina per strada, le macchine scassate e i camion stra carichi? Dove sono finito che lingua e’ questa? Yo no soi gringo!!! Devo abituarmi a questa nuova pagina di questo viaggio che dopo 7 mesi cambia radicalmente sono nella terra dei gringos degli Yenkee! Tutto e’ in ordine e preciso, pulito e rigorosamente stabilito da regole ferree! Ho paura di una multa se non metto la freccia…
Il lato positivo e’ che sono pieni di piste ciclabili. Pedalo sulla spiaggia in riva all’oceano su ciclabili pedonali come nei film tra modelle e torrette dei bagnini alla bay watch. Poi la strada mi porta fuori entro nella base militare di camp pendelton, mi indicano una strada non più utilizzata dove vanno solo ciclisti e podisti che mi portera’ a san clemente. Trovo un campeggio! 35 dollari! Mantieni la calma bedo! trentacinque dollari?! Ormai e’ tardi e ho bisogno di una doccia e riposarmi! Me l’avevano detto dei prezzi, ma per fortuna nei giorni sucessivi trovo i campeggi hike &bike a 10 dollari!
10 luglio-Sono in contatto con Graciela, una signora che ho conosciuto a San Cristobal in mexico, vive a Los Angeles e si e’ offerta di ospitarmi. Da San Clemente punto verso L.A. per raggiungerla passando per cittadine molto graziose lungo la costa, “pacific coast bike route” arrivo a Long Beach e taglio dentro verso El Monte la periferia di L.A. Dove vive Graciela finisco con 90km.
Il giorno dopo-11 luglio-mi fa da Cicerone per le vie della citta’, the walk of fame, Holliwood, Beverly hills, Rodeo drive! Una full immersion nel cinema americano!
Canzone del giorno: The Doors- Rodhouse blues
San Diego – Usa –
7 luglio 12 Dopo la tappa di mulege avevo previsto di raggiungere santa rosalia percorrendo 65 km di deserto non più completamente sulla costa ma un po’ più interna. Fatico, mi fermo anche a dormire davanti ad un super mercado su una panchina di cemento, fa veramente molto caldo e tira vento. Raggiungo santa rosalia presto, pranzo, do un occhiata alla chiesa disegnata da gustave eifelle, struttura completamente in ferro per un periodo si trovava a parigi. Smontata e poi rimontata qui, a compiacere un gruppo di minatori francesi immigrati. Vado al terminal dei bus per prenderne uno che mi porti a tijuana sul confine usa. Se possibile gia’ a san diego o los angeles. Ne prendo uno per tijuana poi li trovero’ il cambio. Aspetto il bus di mezzanotte e mezzo, quello precedente delle 18 e 30 non è passato. Tutto ok, circa 20 ore di bus e a tijuana ne prendo immediatamente un’altro per gli usa. Causa la bici che non e’ impacchettata non mi fanno il biglietto per los angeles direttamente. Ma solo per san isidro appena di la dal confine. Poi, se la bici l’accettano anche cosi’ da li faro’ il resto del biglietto. Le trafile per la frontiera si dilungano, cosi’ che il bus non mi aspetta e mi tocca prendere quello sucessivo che mi porta a San Diego. Faccio il biglietto per L.A. mi chiedono 60 dollari, 20 per me e il resto per la bici! Hai detto sandro? Gli dico! Sei fuori? No! le regole vogliono che la bici sia impacchettata e loro mi vendono tutto ad un prezzo esagerato! Protesto! Arriva il tipo addetto ai bagagli e tenta di spiegarmi mostrandomi il graffietto che si e’ fatto scaricando la bici dall’altro bus, che tutto e’ per prevenire questo! Poverino! Sto per dirgliene di tutti i colori se non riempirlo di sberle per la cazzata che ha detto! Ma il mio self control tocca livelli mai visti! Vincero’ un premio per questo!
America latina-Usa 1 a 0. la caricano e scaricano di tutto senza graffiarsi e anche velocemente! Decido cosi’ di non prendere il bus ma partire subito in bici da San Diego!
Canzone del giorno: The Beatles – california dreaming
Mulege’
Cabo San Lucas
Mexico tra maya e aztechi
Dopo 3 giorni a Mexico city riparto in bus per la bassa california. Da Topolobampo c’è il traghetto per La Paz. Le giornate nella capitale o distretto federale, sono passate velocemente, è immensa e affascinante. Ho avuto la fortuna di poter incontrare Marina, membro della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel mondo, che mi ha accolto con ottime tagliatelle e un piacevole pomeriggio di chiacchiere dui messicani, i loro usi e costumi, il sistema politico, e infine sulla mia avventura e su quello che affronterò nei prossimi giorni. Il vicino sito di Teotiuacan si presta a una interessante visita: antecedente all’epoca azteca è un maestoso luogo con le piramidi del sole e della luna e del serpente piumato. Cito un messicano generoso di informazioni, che all’entrata del sito, mi ha illuminato sulla differenza tra i maya e teotiuacan: ” I primi erano uomini che si credevano dei, i secondi erano uomini che veneravano gli dei”. Affermazione per me troppo riduttiva, concordo di più con la seconda che ha detto: ” I messicani sono corazon, e i nordamericani sono razionalidad”. Il museo antropologico, a cui mi sono dedicato il giorno sucessivo, offre al piano superiore un excursus su tutte le diverse etnie delle regioni del messico, e al primo piano intere sale dedicate ai maya, teotiuacan, ai popoli del nord e oaxaca tra gli altri.
canzone del giorno: Muse Starlight
Ciudad de Mexico
Eccomi qua, finalmente arivato a Citta’ del Messico, dopo circa 1100 km da San Cristobal. Sono arrivato questa mattina con un bus da Acapulco.
Le ultime tappe sono state:
21/06 riposo in spiaggia a playa Zipolite
22/06 Playa Zipolite – Puerto Escondido 72 km
23/06 Puerto Escondido – San jose del progresso 87 km
24/06 San Jose del progresso – Cuajinicuilapa 113 km
25/06 Cuajiniculapa – Cruz Grande 107 km
26/06 Riposo a Cruz Grande
27/06 Cruz Grande -Acapulco 118 km
Dopo l’ultima tappa fino ad Acapulco ho preso subito il bus della notte per citta´ del Messico, arrivato alle 7 del mattino ho fatto una decina di km per andare dalla stazione al centro e trovare un hostello. Ora sto gia’ organizzando la ripartenza, dopo qualche giorno qui in citta’.
Dopo la sosta a Playa Zipolite con bagno nell’ oceano sono ripartito e ho attraversato un tratto di strada colpito dall’uragano carlotta ed e stato forte l’impatto nel vedere a destra e a sinistra della strada gli alberi sradicati e i cartelli piegati come fogli di carta. Raggiungo in fretta Puerto Escondido , localita’ dov’e’ stato girato il film di Gabriele Salvatores. Volevo fare un bagno ma il tempo peggiora e cosi’ rinuncio, mi consolo trovando un forno gestito da un italiano, compero focaccia e pane integrale… Il posto e’ chiaramente molto turistico l’alloggio che ho trovato fortunatamente e’ a buon mercato, decido di comperarmi una buona bottiglia e un po’ di carne come premio insieme a pane e focaccia.
Le tappe lungo questo tratto fortunatamente sono abbastanza semplici senza troppe salite a San Jose del progresso mi fermo in una cabagna che sembra la casa degli gnomi molto carina, un po’ invasa dagli scarafaggi ma sostanzialmente carina.
Senza troppe difficolta’ arrivo ad Acapulco, citta’ molto bella e turistica ma temo che fermarmi qua sia una botta per il mio portafoglio, cosi’ decido di partire immediatamente trovo un bus alle 2 di notte attendo in stazione dove ho tutto quello che mi serve.
Canzone del giorno: Tom Waits – I dont wanna grow up
Playa Zipolite – Messico
MEXICO
11 -14 giugno 2012
Eccomi qua, sono in mexico da alcuni giorni, dopo Guatemala mi sono mosso in bus fino a Tapachula, prima citta’ subito dopo il confine Guatemala Messico, ed immediatamente ho preso la coincidenza per San Cristobal de las casas. Da qui, oltre a visitare la citta’ in stile coloniale, mi sono organizzato per visitare il sito maya di Palenque. Come sempre ho cercato di gestirmi senza ricorrere alle agenzie di viaggi per risparmiare qualcosa, ma questa volta ho dovuto cedere, era la piu’ conveniente e ovviamente meno impegnativa. Considerato l’esperienza sul bus per Tikal mi sono deciso in fretta. Cosi’ ho preso questo bel pacchettino che comprendeva, nell’arco delle 5 ore di mini van che mi portavano al sito, due soste ad altrettante cascate lungo la strada, molto carine, peccato che in questo modo hanno tolto tempo al sito maya, ma e’ la proposta di tutti i tour. Alla fine il tempo e’ stato sufficiente considerato che di tutto il sito meno del 10% e’ visibile, il resto e’ sepolto dalla giungla. Se un giorno sara’ tutto ripulito sara’ veramente una cosa strepitosa, oltre a quello che e’ gia’!
Il mattino seguente il tour, ho preparato i bagagli e ho ripreso finalmente a pedalare.
In questi giorni sto piu’ di prima pianificando il resto del mio viaggio, perche’ mi rendo conto che il tempo a disposizione non mi potra’ permettere di vedere tutte le cose che ho in mente. La voglia di pedalare e’ sempre sopra ogni cosa, ma il desiderio di visitare luoghi interessanti mi fara’ decidere di prendere altri mezzi, tra una pedalata e l’altra, cercando di tenere fermo il mio obietivo di sempre.
Ora ho ripreso la bici in direzione di Acapulco, pedalando lungo la costa che raggiungero’ tra qualche giorno, cercando anche di gustarmi un po’ di oceano.
La tappa di oggi, 14 giugno 2012
da San Cristobal de las casas a Ocozocoautla de espinosa nello stato del Chiapas e’ stata di 99 km
Scendendo dai 2200 m slm di S. Cristobal la strada ha cominciato a risalire dopo 50 km circa a Tuxtla Gutierrez per poi altalenare su e giu’ fino alla fine, ho scelto l’autopista per percorrere meno km su di un fondo migliore. La temperatura mite, un po’ fresca dei 2200 mi aveva rinfrescato dal caldo e umidita’ dei tropici, sulla costa la ritrovero’, non prima pero’ di aver passato la Sierra Madre, la catena montuosa che mi separa dall’oceano.
Canzone del giorno Messico e nuvole di Giuliano Palma e the bluebeaters
Tikal – sito Maya
7 giugno 2012
visita al sito maya di Tikal, per andarci ho preso un bus della compagnia più economica, merita una descrizione approfondita.
9 ore di bus durante la notte da guatemala city a flores, la citta’ dove si fa base per la visita al sito.
12 euro per questa corsa paragonabile al film ” la corsa più pazza del mondo”…
Salgo, non c’e’ un sedile che abbia il rivestimento intatto, tagli, strappi e gomma piuma in vista ovunque. Per fortuna sono reclinabili per dormire un po’… Tutti! Sono gia’ cosi’, sfondati non stanno in posizione eretta! Vetri rotti e rivestimento interno legato col fil di ferro. Tutto molto simile ai bus boliviani. Fuori piove e appena aprono il bus si riempie, nell’aria quel profumo misto umano e cane bagnato, in aumento considerato il calore e l’effetto stalla che funziona alla perfezione… C’e’ gente in piedi e ci stara’ per diverse ore!
L’autista e’ un ex pilota di formula1, ci scommetto, il mezzo lo ha elaborato personalmente. La scritta dice scania ma camuffa sicuramente una sauber o una minardi… Il propulsore al minimo e’ un rombo di tuono, in accelerazione fa paura e una volta lanciato la turbina emana un fischio inconfondibile!! Fortuna e’ notte non si vede cosa c’e’ fuori o almeno non si capisce bene la velocita’ cosi’ elevata che nelle curve i passeggeri si spostano per bilanciare come nelle gare di sidecar! Dietro sicuramente ci sono le sgommate di fuoco come in Ritorno al futuro… Siamo arrivati il giorno prima!!!
Bene finalmente visito questo sito maya, è uno dei più grandi, pensare che solo il 15 per cento delle strutture e’ dissepellita dalla giungla. Il sito, Tikal, significa posto delle voci, dove scimmie urlatrici, pappagalli, e diversi tipi di uccelli fanno si che non si sia mai in pieno silenzio. Cosi’ si rimane per diverse ore in una atmosfera particolare avvolti dalla giungla e questi suoni… Ammirrando le piramidi, templi e steli avvolte dal mistero di questo popolo tanto evoluto di cui si sa ancora poco della loro dipartita. Fa tanto successo il loro calendario, che fa credere a molti che ci sia una fine del mondo imminente. Io penso che credere o far credere che questo sia vero equivale ad un atto di terrorismo! Va be’ non andiamo oltre!
Canzone del giorno per sdrammatizzare…
Ciudad de Guatemala
05 giugno 2012
Ciudad de Guatemala
Ciao a tutti! Sono arrivato ieri da Leon in Nicaragua. Ho preso un bus attraversando un pezzo di Honduras e lo stato di El Salvador.
Le ultime tappe sono state
28-05 Isla ometepe-granada 76 km
31-05 Granada – nogarote 91 km
01-06 Nogarote – Leon 52 km
Poi ho deciso di prendere un bus per avvicinarmi un po’ e anche per evitare lo stato di El Salvador che non mi e’ stato indicato come troppo sicuro…
Ora da Guatemala city mi sto organizzando per visitare alcune rovine maya, Tikal e Copan. La prima e’ un po lontana ma sempre in guatemala, l’altra e’ in Honduras appena al di la’ del confine. Dopodiché scappero’ in Messico, come nei film…
Ora qui il clima e’ migliorato confronto al Nicaragua, soprattutto perché Guatemala City e’ a 1500m slm, una tregua al caldo e all’umidita’.
Gli ultimi giorni in bici sono stati caldi ma non difficili perché erano tutti in piano, qualche salita ma poca roba.
Canzone del giorno, Adagio di Albinoni suonato da David Garrett
Lutto nazionale
Emilia-Romagna
20-29 maggio
Ciao ragazzi! E’ da una decina di giorni che continuano le scosse di terremoto in emilia, a casa mia! Io sono lontano, ma sono incollato al web per avere qualche notizia in più. Ringrazio coloro che mettono a disposizione informazioni utili e chiare attraverso i mezzi di comunicazione. E’ difficile capire bene da qui quali sono i danni e i problemi più grossi! Spero si risolva tutto e in fretta!
Un abbraccio a tutta l’Emilia Romagna!!
canzone del giorno Emilia di Morandi-Dalla-Guccini: http://youtu.be/DKQMGwES1rM
Granada
Moyogalpa – isla Ometepe – Nicaragua
Juntas – Costa Rica
San jose – Costa Rica
21 maggio 2012
17/05 David – rio claro 101 km
18/05 Rio claro – Dominical 122 km
19/05 Dominical – Tarcoles 132 km
20/05 Tarcoles – San Jose 88 km
Ciao a tutti! Ho trascurato u po’ il blog in questi giorni.. Sono passato in Costa Rica dopo David, l’ultima citta’ panamense, ho raggiunto il confine. Sono partito presto nel caso le prassi alla frontiera fossero state lunge, in realta’ per poco non entravo in costa rica senza farmi timbrare il passaporto. Sono tornato in dietro, non avevo visto l’ufficio costaricense e nessuno mi ha detto nulla… Pedalo sempre in prossimita’ della costa, ma la vegetazione e’ cosi’ fitta che vedo l’oceano solo quando sono veramente vicino. La strada che percorro’ e’ molto turistica e piena di posti per passare la notte. Peccato pero’ che sia tutto più caro rispetto a panama, anche se devo dire che sono curati nei particolari. Sia a rio claro che a dominical mi fermo in due posti turistici e nel secondo molto vicino alla spiaggia, tanto che al mattino scendo a fare 2 foto. La strada e’ abbastanza piana, ci sono dei su e giù non troppo impegnativi e ogni tanto piove, o meglio diluvia non e’ troppo fastidiosa perche’ rinfresca un po’ dal caldo ma devo stare un po’ più attento in strada. Sto cercando di fare più km possibili per raggiungere l’amico Attilio a San Jose’ prima che riparta. Grande viaggiatore che mi ha dato diversi consigli prima di partire, si trova qui in visita alla figlia. Riesco ad arrivare in tempo e ad avere di nuovo consigli preziosi.
Canzone del giorno, Mercanti di liquore : il viaggiatore http://youtu.be/6Wu-t8vH4s8
David
15-05 Santiago – San felix 122 km
16-05 San Felix – David 78 km
Dopo la tappa corta per arrivare a Santiago ho affrontato la distanza forzata per San Felix, come avevo detto perche’ non c’erano altri posti nel mezzo per fermarmi. Ho afforntato inoltre alcuni rilievi montuosi non molto alti, ma sotto questo sole si fanno sentire.. “Fortuna” si e’ messo a piovere e mi sono rinfrescato un po’…
Mi hanno detto oggi che e’ appena iniziato l’inverno, che equivale alla stagione delle piogge, insomma e’ come fare una doccia, calda…
Il paesaggio tutto intorno e’ molto verde e con le piogge e la nebbia in lontananza sembra di essere in un paese nord europeo… Il caldo mi riporta ai tropici…
Oggi il cielo si e’ schiarito e il sole e’ tornato a scaldare, ho esaurito in fretta la scorta d’acqua oltre alle bibite fresche che bevo regolarmente. La strada continua ad essere piena di su e giù ma meno impegnativi di ieri. David e’ una città grande, trovo di tutto, ci sono tutte le catene di fast food americane, ho l’imbarazzo della scelta…
Domani punto verso il confine costa ricano a circa 50 km da qui!
Canzone del giorno, ivano fossati panama: http://youtu.be/jV5q41kGbtY
Santiago – stato di Panama
Panama city
Ciao Ragazzi! sono arrivato a Panama! L’attraversata in barca a vela e’ stata veramente una bellissima esperienza! Sicuramente un po’ cara! Ma e’ la soluzione migliore per passare il confine tra Colombia e Panama! Non tutti sapranno che il confine tra i due stati e’ impenetrabile via terra, a meno che non siate dei camicaze! La panamericana che percorre tutto il continente si interrompe da entrambi i lati e le piste che attraversano la giugla sono sconsigliatissime da tutti, oltre ad essere difficili e consigliano l’utilizzo di guide esperte! Il Darien, il territorio a cavallo tra i due confini e’ considerato terra di nessuno! Si possono fare incontri di militari, paramilitari e narcotrafficanti. Quindi oltre a non esserci strade, la compagnia non e’ delle migliori! Cosi’ ho cercato le alternative, direi che l’attraversata in barca a vela da Cartagena a Porvernir, che e’ un isola dell’arcipelago di San Blas, sia la soluzione con il rapporto migliore prezzo/sicurezza e a questo punto dopo averla fatta direi anche bellezza!! Le altre alternative? Vediamo… La soluzione camicaze l’ho scartata subito, cercare di passare via terra non mi e’ nemmeno passata per la mente! Mi suggerivano una soluzione piu’ economica, ma non so di quanto?! Era quella di avvicinarsi al confine via terra il piu’ possibile, e gia’ qui mi puzzava, arrivare ad una cittadina sulla costa, Turbo, e qui prendere una lancia che mi portasse sul confine a Supzurro. Da qui una lancia mi avrebbe portato a Puerto Obadia,nello stato di Panama, dove c’e’ anche un piccolo aeroporto che avrei potuto utilizzare per arrivare a panama, perche’ quella zona e’ cmq Darien, non c’e’ nulla e la compagnia nella giugla e’ sempre la stessa… Magari si poteva prendere altre lance per arrivare piu’ a ovest dove poter prendere un bus o un altro mezzo per arrivare piu’ vicino possibile a Panama city. Quindi anche questa soluzione l’ho scartata per diversi e ovvi motivi, l’avvicinamento via terra al confine non lo ritenevo sicuro e alla fine tra lance e bus non so quanto avrei speso di meno, anche perche’ avrei dovuto pernottare da qualche parte ogni tanto… Altra soluzione che sembrava economica e sicura era quella di attendere una nave cargo che sarebbe partita il 12 da Cartagena, diverse agenzie mi avevano proposto questa soluzione, il problema, l’ho accennato anche in precedenza, e’ che non era sicura la partenza. Le diverse agenzie mi hanno dato tutte date di partenza diverse e non avevano la sicurezza di questa possibilita’ perche’ si trattava di una nuova tratta, Cartagena – Colon. E’ qui che alla mia domanda: ma e’ sicuro che parta? le signorine delle agenzie andavano in tilt, anche perche’ in sud america SICURO non e’ menzionato da nessuna parte… in questo caso ancora meno. Quindi l’attesa fino al 12 maggio nell’insicurezza di partire non mi piaceva. Rimane l’aereo! vero! ma avrei dovuto acquistare un biglietto rimborsabile per dimostrare che sarei uscito dallo stato di Panama. Cosa gia’ fatta per poter volare su Baranquilla in Colombia. Mica posso acquistare di continuo dei biglietti rimborsabili…
Il viaggio in barca e’ risultato cosi’ un ottima soluzione, ho potuto unire la necessita’ di passare il confine con la bellissima esperienza della barca a vela sul mar dei caraibi. Eravamo in 9 compreso il capitano Victor e il marinaio Ariel, entrambi argentini e grandi viaggiatori, finiti per qualche motivo a trasportare i turisti di qua e di la dal confine! La mia bici legata bene a fianco dell’albero. I primi due giorni sono stati di navigazione, siamo partiti alla sera da Cartagena con il panorama dei grattacieli illuminati che si riflettono sul mare come saluto alla Colombia. Fortuna il mare era abbastanza calmo, ma non essendoci abituato ci e’ voluto un po’ ad adattarmi. Il pomeriggio del secondo giorno abbiamo attraccato alla isola Cocobandero, gia’ nell’arcipelago delle isole San Blas. Bagno nelle acque limpide con maschera per fare snorkeling e un giretto in spiaggia. Le spiagge bianche e le palme come nei cataloghi delle agenzie di viaggio, mare calmo e aragoste per pranzo. il secondo giorno siamo passati all’isola di Cicime’, stesso paesaggio! Infine all’isola di Porvenir, dove una lancia ci ha trasportato sulla terra ferma ed una jeep ci ha portato a Panama city sotto i grattacieli. Ora sono di nuov pronto per pedalare, qualche giorno per organizzarmi e poi si parte…
canzone del giorno Peter Tosh I am that I am http://youtu.be/KLA3EVLb9mA
verso le isole san blas
E’ giunto il momento di imbarcarsi per Panama! Una barca a vela capitanata da victor che in 5 giorni, 2 di navigazione e 3 di sosta alle isole di san blas mi porterà di là… Cosi unisco il passaggio di confine con un escursione e relax nel mare caraibico. Il prezzo e’ eccessivo e come in tutto il sud america ho dovuto tirare il prezzo per l’imbarco della bicicletta, ma e’ la soluzione migliore! C’e’ anche una fantasmagorica nave cargo che dovrebbe portare passeggeri, ma e’ la prima volta che fa la tratta. Così mi è venuta spontanea la domanda:ma e’ sicuro che parta? Domanda da non fare mai in sud america, “sicuro”? A questo punto metto tutti in crisi e la risposta e’ NO! Allora vai di barca a vela… Ma tenete presente che le mie ricerche sono state come quelle di asterix e obelix.
Cosi’ oggi, dopo essermi organizzato per il tour, sono riuscito finalmente a rilassarmi girando per le vie di cartagena nei vicoletti colorati e i terrazzini caratteristici! Veramente bella! Tra le piazze e i caffè a gustarmi il miglior caffè del mondo. Finche’ nessuno prova il contrario il caffè colombiano rimane il migliore… Cosi’ mi hanno detto, ma ci credo sia dall’aroma che dal gusto!!
Ci risentiamo dopo l’attraversata in barca!
canzone del giorno:
Fabrizio De Andre’:don Raffae http://youtu.be/yp_CvmOvLoQ
Cartagena
02 maggio 2012 Baranquilla – Cartagena 127km
Prima di partire questa mattina so già di aver battuto un record! Si posso dirlo con sicurezza, senza ombra di dubbio detengo un record! E’ tutto registrato. Forse qualcuno sta già pensando a cosa e come?! 1000km su una ruota sola? No! 2000km in retro?! No! Sono stato il primo cliente italiano del The Meeting point hostel. Ho preceduto un ragazzo veneto di un paio di giorni. L’ostello dove ho soggiornato a Baranquilla, gestito da Gianni, ragazzo italiano e tutta la sua famiglia. Ho passato due giorni di relax con loro a riorganizzarmi la partenza facendo tesoro dei consigli di un grande viaggiatore che è il gestore. Grazie Gianni!!
Il clima caraibico mi ha messo subito alla prova, al mattino prima delle 7 mentre carico le borse sulla bici sono già bagnato di sudore. Perchè en le meia’ e cheld!! le l’umiditeee! (non è micca il caldo! è l’umidità!). L’umidità è altissima, il cielo e coperto da una foschia che sembra voglia piovere, magari!!! Il caldo e l’umidità quindi vanno via a bracetto e oggi devo dire che ho battuto anche il mio record personale di sudate e di bevute… Esco facilmente da Baranquilla e sono presto sulla strada che mi porta a Cartagena. Fortunatamente non è molto trafficata, è costeggiata dalla vegetazione piu’ o meno folta e a tratti ogni tanto vedo anche il mare. Le immagini piu’ belle sono date dagli uccelli, aironi e cigni che vedo spesso vicino ai corsi d’acqua. Il caldo è veramente forte, mi fermo spesso a bere qualcosa di fresco, l’appetito non arriva mangio solo qualche gelato e una banana, ma bevo bevo bevo! Fa un cheld!! (fa un caldo!). nell’ora piu’ calda sosto sotto l’ombra di un barettino. Bagno spesso la bandana per sopportare meglio il caldo. Arrivo finalmente nelle 17 cerco l’hostello e provo gia’ ad organizzarmi per prendere l’imbarcazione che mi porterà a Panama. niente di nuovo ma domani sapro’ di piu’!!
Canzone del giorno
Bob Marley one love:http://youtu.be/sonYFxHHvaM
Barranquilla
Ecco fatto ragazzi dopo mille peripezie e 2500 km in aereo sono arrivato in colombia a baranquilla! Dico mille peripezie perche’ ho dovuto imballare la bici, ovviamente recuperare il cartone anche per tutte le borse. Poi non posso entrare in colombia se non sono in possesso di un biglietto per uscirne, aereo o bus che sia… Cosi’ ho dovuto comprare in aeroporto un biglietto rimborsabile per panama.
Bene! partito! prima tratta lima bogota’. Il volo e’ in ritardo perdo la coincidenza per baranquilla, fortunatamente la compagnia mi trova altro volo per il giorno sucessivo e un hotel dove dormire qualche ora.. Chiaramente a loro spese! Il giorno dopo finisco la tratta, tutto bene! Sono in colombia a baranquilla! Domani riparto in bici, l’ho gia’ rimontata scalpita che vuole ripartire..
Lima down town
Lima
100km e ristoro al McDonald!! Un miraggio, non mi sembra vero! Entro con tutta la bici! Se la lascio fuori non trovo più nemmeno l’ombra! Frappe’ al caffè con panna montata! un’ altra diavoleria!!! Erano mesi che non mi addivertivo cosi’ tanto!!! Fa caldo , il frappe e’ gelato e ci intingo anche un croissant, mmmmhh.. mi ricorda la sicilia granite e brioche… Finalmente qualcosa di diverso da brodo di gallina e pollo tanto pollo con montagne di patate in tutte le salse! Finalmente le mie papille gustative hanno libero sfogo!!
Ultima fatica devo trovare l’albergo, prima ancora il quartiere… 118km e dopo 5 ostelli trovo quello che fa per me: un bed & breakfast carino gestito da Dankan ragazzo inglese, tutto in ordine e pulito, anche la wifi funziona a manetta! Colazione inclusa! Libreria ricca di guide, videoteca, in uno dei quartieri residenziali piu’ ricchi di Lima e nelle vicinanze tutto quello che mi serve!
Bene, ecco impiantata la mia centrale operativa a Lima signori! Da qui si decidera’ il futuro del viaggio, dove, come e con quali mezzi!
il Ticlio
La Oroya
18 -19 aprile
Dopo huancayo mi sto dirigendo verso Lima la strada e’ buona non c’e’ molta salita, qualche saliscendi leggero, ma mi permette di fare della strada velocemente. Devo fare attenzione ai paesi che incontro perche’ non so dove potro trovare da dormire e rischio di dover affrontare ancora 50 km nel pomeriggio per trovarne uno. Cosi’ chiedo in continuazione, ma qui in sud america si puo’ chiedere mille volte e la risposta sara’ mille volte diversa. cosi’ chiedo molto e non credo a nessuno poi se trovo da dormire faccio i miei calcoli se posso aver fatto la mia giornata.
Cosi’ da huancayo mi fermo a llocllapampas a 71 km per oggi puo’ bastare, pero’ invece di tanti ostelli che avrei dovuto trovare, c’e’ solo quello della municipalitad che lascia molto a desiderare ma c’e’ solo questo!! Va be’ teniamolo buono! Mi infastidisce che me lo fanno pagare per uno buono, invece e’ sporco freddo e non ha acqua calda.
Al mattino del 19 aspetto a partire perche’ piove a dirotto, fortuna non dura molto alle 7 riesco a uscire. La strada continua come ieri senza troppe fatiche, sono sospettoso perche’ prima o poi dovro’ salire, non vorrei trovarmela tutta in una volta. Arrivo a La Oroya centro metallurgico enorme chiuso da 3 anni per l’eccessivo inquinamento. mi hanno avvertito di fare attenzione perche’ i lavoratori rimasti senza lavoro manifestano e chiudono la strada, ma chiedendo piu’ volte mi confermano che la strada e’ aperta e si passa. trovo solo poliziotti in tenuta antisommossa che girano per la citta’.
Mi hanno detto che questo centro scaricava tutti i rifiuti nel rio mantaro e un signore dice che in 20 anni non aveva mai visto una trota, ora si! dopo 3 anni di chiusura della ditta!!!
Passo la citta’ per fare qualche km in piu’ e averne meno domani. Mi fermo a 70km anche oggi!
Domani sveglia presto, testa bassa e pedalare…
canzone del giorno, Queen: don’t stop me now http://youtu.be/GSADxMocaHs
Ciao ragazzi!!
Huancayo
12-13-14-15 aprile
Dopo due giorni di riposo a Ayacucho mi hanno rimesso in sesto per ripartire. sono stato fuori conessione per un po’ perche’ le stradine che ho percorso erano un pochino “sconnesse”. In tutti i sensi!!
La prima tappa finisce a Mayocc con 85km, la partenza e’ tranquilla si scende su asfalto per una ventina di km poi piano e si risale. Insomma una tappa tranquilla, mi fermo a magiare a Huanta una zuppa che era solamente acqua “strozza”, ma per oggi puo’ andare cosi’. La strada scende e diventa sterrata, finisco in un canion lungo il rio mantaro con paesaggi quasi da far west, strada rossastra polverosa e cactus. E ad un tratto sento una fucilata!! Vacca gli indiani!!! dico!! no mi e’ scoppiata la gomma dietro! ha fatto un ciocco…! Ok! ho tutto con me! controllo il copertone ha un bel foro, cosi’ decido di cambiarlo con la camera d’aria! saranno tutte le strade sterrate e i sassi che lo hanno rovinato troppo! Riparto dopo poco, arrivo a Mayocc e cerco un ostello che rifiuto per prezzo e qualita’ in attesa che torni dai campi il proprietario dell’altro ostello, intanto scambio due chiacchere con le cholite. Mi danno diverse informazioni e tante che so gia’, due di loro sono sorelle e sono qui per alcuni giorni a controllare la casa di famiglia. Loro vivono altrove, una a Lima e l’altra a San Francisco negli usa, entrambe con la loro famiglia. Si offrono di ospitarmi per la notte, ne approfitto considerato che peggio dell’ostello non puo’ essere. Ho un quarto come dicono da queste parti, una piccola stanzetta tutta per me. Passo cosi’ una serata in compagnia chiaccherando, raccontando un po’ il mio viaggio.
Il mattino seguente riparto di buon ora, la strada sara’ sempre sterrata per un bel pezzo. Arrivo dopo 40 km circa a La Esmeralda o Anco, faccio confusione, sulla cartina ho un nome sulla strada e’ segnata diversa e la gente la chiama diversa… MA!! La strada oltre ad essere sterrata e’ anche pessima, stretta e con diversi guadi che dopo essermi bagnato i piedi una volta, imparo a togliermi gli scarponi e bagnarmi completamente, considerato che il fondo non e’ visibile e la traiettoria da fare non e’ certa, meglio bagnarmi subito e tenere gli scarponi asciutti. E’ anche la tecnica usata dai locali… Inoltre queste stradine sono percorse regolarmente dai camion, ho fatto qualche foto che pubblichero’ appena ho la wifi. I kilomeri non sono molti ma la fatica e’ tanta. Il fondo stradale mi mette a dura prova, non c’e’ un attimo che non vibra tutto quanto e anche in discesa non riesco a tenere velocita’ elevate. Ho paura che si rompa tutto!! Alla Esmeralda trovo un ostello autogestito, la porta e’ aperta, e’ pulito e ho tutto per lavare la bici dal fango! solo dopo ore entra un cliente che mi dice di occupare una stanza. cosi’ faccio, il padrone si fa vivo solo al mattino quando e’ ora di pagare, puntuale come la morte!!
Dopo La Esmeralda mi dirigo verso quichua altri 40 km di strada sconnessa, nella notte e’ piovuto ma per fortuna la strada non e’ messa malissimo, i soliti guadi e la strada a picco sul rio mantaro che in questo periodo ha una portata d’acqua eccezionale, dovuto alle piogge! Lo spettaccolo e’ sempre eccezionale, a volte fatico a rendermene conto per la difficolta’ della strada ma alzando lo sguardo sono circondato da montagne verdissime in questa stretta gola.
Dopo Quicha mi preparo ad affrontare l’ultima tappa di sterrato fino a Izcuchaca 50 km, trovo dei tratti di asfalto strani, do subito una spiegazione a questo notando una caserma enorme, probabilmente a guardia di una diga sul rio mantaro ( questo me lo spiego io, non so se e’ veramente cosi’). Durante la notte la solita piovuta, ma il matino e’ limpido e fresco e il cielo e’ di un bel blu! passo diverse volte il fiume su ponti non molto sicuri ma ci passano i camion.. Saranno robusti!! Ci sono due piccoli tunnel, vedo sempre piu’ vicino la fine di questa perenne vibrazione sullo sterrato. Ma non e’ finita!! Rompo un raggio! di nuovo poco male sono attrezzato.
Arrivo velocemente a Izcuchaca, una volta trovato l’ostello mi metto al lavoro per cambiare il raggio.. Un po’ brigoso perche’ e’ sulla ruota dietro dalla parte della cassetta dei rapporti… ERRORE MADORNALE!!! Ho sbagliato la misura dei raggi!! mea culpa mea culpa! i raggi della ruota posteriore sono piu’ lunghi di quella anteriore. La misura dei raggi, per prenderli di scorta, l’ho fatta su quelli davanti!!! “!!$!·”$!@#@$%$·&@# Risolvo il tutto con 3 euro di taxi che mi porta a Huancayo con la bici sul portapacchi! poco male!!
Oggi sulla via dei negozi per bici!!! Non trovavo il raggio della misura che mi serviva, potrei scrivere un libro su questi negozietti! Trovo quello che fa per me, uno piccolino con il padrone curioso e volenteroso che a differenza degli altri si mete li a capire come risolvere il problema con raggi di misura diversa!! Riusciamo nel nostro intento e tengo qualche raggio di scorta fino a Lima dove DOVREI trovare quelli giusti!! Domani riposo poi tutto asfalto fino a Lima!!!
Ciao ragazzi! spero di risentirvi un po’ prima del solito!
canzone del giorno, A classic Education- Forever boy : http://youtu.be/cMUs2S4ZWWA
Ayacucho
Montagne russe nelle ande
Riparto con il deragliatore un po storto ma funzionante, la strada migliora un poco fino a raggiungere la famosa strada principale al 70% asfaltata. Per il momento è una strada bianca ma il fondo è buono. peccato pero’ che non è tutta discesa come ripetono in tanti, mi manca un passo a 4200m. Ormai sono le quattro passate e non riusciro’ mai ad arrivare prima del buio, fermo un pulmino e carico armi e bagagli, per oggi ne ho abbastanza!!
Buona pasqua a tutti!!!
canzone del giorno, Bruce Springsteen- This Hard Land: http://youtu.be/gAbcgYGRDIA
Abancay
(Musica Instrumental Andina) http://youtu.be/Vkj_amSlXVY
Machu picchu
Cuzco
Finalmente sono arrivato a Cuzco! 50 km da Urcos credevo dall’altimetria di continuare a scendere ma ci sono stati diversi su e giu’ ma non troppo impegnativi. Il paesaggio è un po’ cambiato la valle si è stretta, da larghe distese sugli altipiani sono finito in strette gole tra verdi montagne. cmq sempre un bel paesaggio.
Pedalando pedalando
ciao a tutti eccomi qua! mi trovo a Urcos a 50 km circa da cuzco. dopo Ayaviri mi attendeva un passo a 4300 come vi avevo accennato, e’ andata meglio del previsto perche’ la salita era dolce saliva lentamente verso il passo per poi ridiscendere abbastanza velocemente fino a Sicuani a 113 km. Mi ha accompagnato sempre un venticello contrario soprattutto dopo il passo cosi’ ho risparmiato i freni.. Il paesaggio e’ sempre come i precedenti, altipiani coltivati e pascoli. Oggi e’ cambiato un po’, non sono piu’ in larghe distese ma la valle si e’ stretta vicino al fiume e le montagne si sono avvicinate. Sono molto verdi pero’ anche in alto segno di tante piogge. Piogge e grandine che ho scivato per un pelo ieri appena arrivato a Sicuani. Oggi sicuani Urcos 97 km non sempre in discesa come mi aspettavo visto che anche se di poco avrei dovuto scendere da 3500m di sicuani ai 3400 di cuzco.
Spero al piu’ presto di aggiungere qualche foto! saluti a tutti!
volevo mettere come canzone del giorno iva zanicchi le montagne ma non la trovo su youtube. Va be’ metto questa
canzone del giorno,Rino Gaetano – Ma il
cielo è sempre più blu: http://youtu.be/XB3TfBXUOKw
Pedalando sull’altipiano
riccioli d’oro Orchestra Silvestro Folk : http://youtu.be/Yt-XS1ksyng
Peru
La Paz
Uyuni
S.Pedro de atacama
Antofagasta
Paranal
Paposo
Taltal
La Serena
Los vilos
Papudo
La mattina e’ umida e fresca in riva all’oceano, inoltre il cielo rimane coperto per tutta la mattina. Ma cosi’ si pedala meglio. Inoltre in riva al mare l’aria e’ più fresca e ogni tanto arriva una brezza a dare un po’ di fiato alla calura estiva! Pedalo sulla costa ormai da ieri pomeriggio, da vigna del mar, e mi regala scorci su onde che di infrangono sugli scogli e tramonti affascinanti! Arrivo a papudo nel primo pomeriggio, devo ancora pranzare e ne approffitto per una pasta asciutta in mezzo al parco della piazza cittadina. Cerco un posto per dormire ma e’ tutto pieno. E’ estate ed e’ sabato sera… Giro tutto il paese gli unici liberi costano una fortuna, non ci sono campeggi e diversamente e’ proibito montare la tenda. Cosi’ dopo aver chiesto a tutti gli affitta camere del paese, telefonato in diverse
lingue sconosciute, mi affido alla provvidenza.. Vado in chiesa e chiedo al parroco! Le vie del signore sono infinite! E cosi’ mi trova un lugar par la noche! Uno stanzone pieno di materassi in terra e brandine, un bagno fatiscente nella stanza accanto, ma tutto piovuto
dal cielo!! E’ andata!!!
di nuovo in sella
Ripartire da santiago dopo più di 20 giorni di stop non e’ facile! Non e’ nemmeno facile salutare Ferdinando che mi ha ospitato per cosi’ tanto tempo. Mi ha permesso di fare base a casa sua lasciando al
sicuro la bici e i bagagli per fare le mie escursioni a destra e sinistra.. Riusciro’ mai a sdebitarmi di tanta ospitalita’? Grazie ancora Ferdinando!
La giornata e’ gia’ calda, devo passare un tunnel poco dopo la partenza ma mi sono gia’ organizzato suono al punto SOS prima della galleria e mi verranno a prendere con la camionetta e cosi’ e’!. Prima di arrivare pero’ foro nella corsia d’emergenza cosi’ come ripartenza non mi manca nulla! Sole salita foratura e passaggio..
In serata raggiungo un campeggio un po’ fuori concon dopo aver assaggiato diverse empanadas, che pero’ mi fanno arrivare al camping con il calar del sole ormai avanzato! Doccia fredda, ma sai com’e’? quando vuoi risparmiare…
Port Iguazu
Mendoza
Rapa Nui
Dal 24 al 29 gennaio
Ciao ragazzi!! E’ un po’ che non mi faccio sentire, scusatemi!! Ma ho preso qualche giorno di ferie… Ho deciso di andare a riposarmi “sull’isla mas isla del mundo…” Non potevo passare di qua senza andare a soli 3700 km dalla costa, dove si trova questa magnifica isola. un tesoro archeologico a cielo aperto ricca di misteri e magie. Camping vista mare e moai, accoglienza calorosa e famigliare che mi ha anche permesso di assistere ad uno spettacolo di danza e musica tradizionali. Nonostante la pioggia incessante che mi ha spesso accompagnato, sono riuscito a percorrerla tutta su di un meraviglioso scooter “racing” sui sentieri sterrati di terra rossa dell’isola.
canzone del giorno: http://youtu.be/eZGWQauQOAQ
ragazzi suggeritemi le canzoni che preferite e votate la canzone del blog…
Santiago
Talagante
ci resta che piangere- scena iniziale http://youtu.be/Dj56MEg-ySA
Corico
Talca
Saltos del laya
Angol
Capitan Pastene
Finalmente a Capitan Pastene!
Per chi non lo sa Capitan Pastene è una città nata da una colonia di italiani partiti proprio dalle mie zone, Pavullo, Zocca, Guiglia ecc. Sono stato accolto dalla famiglia Iubini, originaria di Montecorone di Guiglia. La Consulta degli Emiliano-Romagnoli della Regione E.R. mi ha gentilmente messo a disposizione i contatti dell’associazione qui a capitan pastene, precisamente Bernardette Iubini, referente per la consulta e responsabile di altre 8 associazioni di italiani in altri comuni cileni. E’ stato molto interessante parlare con loro, mi hanno raccontato la storia esatta dei loro bisnonni, quando arrivarono qui nel 1904 e nel 1905. E’ stata un’emigrazione travagliata e sofferta piena di sacrifici e restrizioni. Hanno creato un paese e si sono guadagnati da vivere dove non c’era nulla, in questo luogo molto diverso da quello che era stato loro promesso.
Ora qui a Capitan Pastene la comunità di italiani è rigogliosa, il paese è famoso per la loro presenza e diverse attività importanti sono di loro proprietà. Sono orgogliosi di essere discendenti di Italiani e hanno l’Italia nel cuore, come amano dire. Certo anche oggi estistono dei problemi, diversi da quelli di un tempo, come la convivenza tra culture diverse che non è sempre serena, come in altre parti del mondo.
Credo che questa storia debba essere conosciuta molto di più perchè non è solo la storia di alcune famiglie, ma è anche la nostra, quella di molti italiani che hanno cercato di avere vita migliore all’estero. Io ne sono venuto a conoscenza soltanto ora, tramite questo mio viaggio. Merita più attenzione proprio perchè magari anche i miei
bisnonni sarebbero potuti partire e venire qui. Potrebbe essere anche un’ opportunità per i più giovani di conoscere un piccolo angolo di mondo che “parla italiano”.
Canzone del giorno L’Italiano vero Toto Cotugno http://youtu.be/Y4rR4I56hdk
victoria
freire
pucon
passo tromen
junin de los andes
lago falkner
Villa la angostura
bariloche
El foyel
el hoyo
24 dicembre 2011
da cholila a el hoyo 66 km
Esco dalla tenda che c’è la brina… impossibile c’è un caldo durante il giorno da schiattare!! Va bé fa gia caldo non mi preoccupo parto in braghette e maniche corte… Pedalo ancora per un po’ sullo sterrato poi inizia un bel tratto di asfalto nuovo che mi porta sulla famosa RUTA 40! Ci entro in un tratto molto turistico, non ci sono molto km da un paese e l’altro e i posti per dormire sono numerosi, cosa che non esisteva sulla ruta3….
cholila
Parque nacional les alerces
esquel
penisula valdes
puerto madryn
trelew
uzcudun
pampa salamanca
comodoro rivadavia
caleta olivia
fitz roy
tres cerros
puerto san julian
Ancora una giornata senza vento mi permette di fare una bella tappa da pietra buena a puerto san julian 134 km il 9 dicembre.
pietra buena
coye aike
perito moreno
Il ghiacciaio perito moreno. Sono arrivato qui in autobus da rio gallegos ho passato una notte a el calafate e lunedi 5 al mattino un altro autobus mi ha portato qui!
rio gallegos…
Le belle giornate sono rare da queste parti e dopo che ne hai vista una aspettati qualcosa di molto diverso… Fortuna dopo la giornata di sole senza vento la pioggia non era cosi’ forte… la partenza all’alba mi ha salvato dal bagnare la tenda e sono partito con le prime goccie di pioggia e per fortuna il vento era solo una brezza. è stata una tappa normale ma i km del giorno prima mi avevano messo alla prova e la pedalata era un po’ fiacca ma per fortuna dovevo arrivare solo a Rio Gallegos circa 60 km. qui ho programmato un giorno di sosta per visitare il ghiacciaio perito moreno. mi spostero’ in bus fino a el calafate e qui passero una notte per poi l’indomani con altro pulman vado a visitare il ghiacciaio, con ritorno in serata a rio gallegos. Martedì dovrei essere di nuovo in sella… Ne ho approfittato per fare scorta di cibo e di materiale ho forato più del previsto così ho ripristinato qualche camera d’aria di scorta e anche le bombole del gas.. A presto ragazzi spero di essere più costante negli aggiornamenti…
Finalmente dopo tanto il vento si è placato.. una volta ripartito da cerro sombrero, sempre alle 4 del mattino perchè è il momento in cui il vento è più calmo o forse magari non c’è… sono riuscito a fare una bella tappa di 114 km da cerro sombrero a laguna azul questo cratere di un vulcano spento dove si è formato un laghetto, SPETTACOLARE!! ho montato la tenda qui. si era alzato un po’ di vento verso sera ma fortuna non tanto ho cenato con una zuppa calda un po’ di foto e a nanna. C’era una famiglia di olandesi con un camper 4×4 e ho visto poi al mattino (sempre alle 4) che era arrivato un altro camper targa italiana. questa tappa è stata veloce e comoda adirittura con il sole, pedalato in braghe corte.. e ho già i segni… Da cerro sombrero la strada scorreva liscia finalmente asfaltata e quasi sempre in piano o leggera discesa, sono riuscito a tenere una buona andatura fino allo stretto di magellano dove ho aspettato quasi 2 ore il traghetto delle 9. Considerato la giornata propizia ho tentato di arrivare di nuovo al confine con l’argentina pensando di poter dormire li.. ma i cileni mi dicevano vai dagli argentini li potrai montare la tenda e gli argentini la stessa cosa… fortuna uno mi ha accennato a questo luogo turistico laguna azul ad 1 km da li (sono poi risultati una decina). dove ho potuto passare la notte in completa tranquillita’…
eccomi..
Eccomi qua di nuovo scusate il ritardo nel aggiornare il blog ma spesso succede che il tempo sia poco e altre volte la connessione non esiste… ormai ho percorso circa 62o km da ushuaia. Le difficoltà sono state diverse ma tutte superate, l’abitudine al peso della bicicletta, le salite, la pioggia e il vento.. il vento è il problema maggiore. Non riesco a superare i 5 km\h e sono dovuto scendere dalla bicicletta e spingere, tanto facevo la stessa velocita’ ma con meno fatica. in questa foto che vedete è un tratto da san sebastian (primo confine argentina cile) a cerro sombrero tutto ripio(sterrato) qui il vento tirava forte e come vedete non era un tratto facile. ho percorso 40 km circa in 7 ore ne mancavano ancora una ventina quando ho deciso di fermare la prima jeep che passava e chiedere un passaggio perchè ai 5 all’ora voleva dire piu di 4 ore ancora alla prima citta’. sono passate almeno 4 ore da quando ho deciso di chiedere un passaggio e quando è passata la prima macchina. poi in 20 minuti a mo’ di rally due ragazzi fuori di testa mi hanno portato a cerro sombrero in men che non si dica!! Rapido rapido mi dicevano erano due operai dei giacimenti petroliferi che dovevano prendere l’autobus che li riportava a casa a punta arenas e dovevano arrivare prima delle 5. musica a tutto volume incuranti dei salti che faceva la jeep…
Prime tappe
Ciao ragazzi sono partito finalmente! le prime due tappe sono state subito impegnative, la prima dovevo fare i conti con la bici un po’ sovrappeso… ed il passo garibaldi che anche se portava a 600 m slm, dice cmq la sua. senza dimenticare due forature! Come primo giorno un bel battesimo che ne dite? Fortunatamente in serata ho trovato rifugio presso la protezione civile di Lago Escondido che mi ha ospitato nel cortile…
La seconda giornata mi sveglia già con il rumore della pioggia, per fortuna smette proprio nel momento di partire, ma ho dovuto smontare la tenda inzuppata e sistemare tutte le mie cose sotto una fastidiosa pioggerella.. Sembra un percorso migliore di quello di ieri la strada continua a scendere ma dopo poco cominciano i su e giù spezza gambe, e il peso della bici non è calato rispetto a ieri.. continua a scendere una leggera pioggerella, non mi infastidisce molto ma porta freddo. Decido così di non andare oltre. A toluhin mi fermo al campeggio in riva al lago fagnano, dove posso riscaldarmi con una zuppa calda e fare anche un po’ di manutenzione alla bici..
Finalmente si parte…
Bene ragazzi tra poche ore si parte per questa avventura, questa esperienza. Consapevole del fatto che potrei tornare a casa tra un mese perche’ non era quello che volevo oppure fermarmi un anno nello stesso posto perche’ mi piace. E forse. magari riuscire a raggiungere l’alaska come speravo.. vedremo! intanto parto dalla fine del mondo!!
Ciao ragazzi!!
28 settembre 2011
Manca poco ormai, i tempi sono maturi e la partenza è sempre più vicina… Sono diversi anni che avevo in mente qualcosa del genere, prendermi un anno di aspettativa e girare il mondo!!
Certo fico!!! Ma dove vado? Cosa faccio? Bè intanto ho cominciato a pensare quando prenderlo poi ho valutato la mia situazione ed ho deciso che era giunto il momento. Poi ho cominciato a pensare cosa farò?! Ormai sono diversi anni che le mie ferie le passo in giro per il mondo in bicicletta… Mi sono risposto da solo! Monto in sella e parto, vado verso oriente o occidente? L’africa mi affascina tanto ma non è il perido giusto… Ho interrotto il giro del mediterraneo anche per quello!! L’oriente? No ok occidente la faccio grossa questa volta…
Ushuaia Argentina Terra del fuoco fino all’Alaska…. più o meno 25000,00 km! Forse mi tolgo la voglia, farò contenti i miei genitori che mi hanno detto: ” quando torni metti poi la testa a posto…”