Alta via delle dolomiti n 6 o dei silenzi

Decido di partire per questo treking il 22 agosto 2015, considerato che è una vacanza itinerante, non è conveniente partire in macchina perché sarei costretto a doverla recuperare una volta raggiunta la meta, decido di usare blablacar, il portale che mette in comunicazione chi utilizza l’auto ed è disposto a dare un passaggio in cambio di una partecipazione alle spese, e potenziali utenti. Devo però raggiungere almeno Modena, punto di incontro con il mio “autista”, decido di farlo prendendo l’autobus. Così alle 5:50 mi trovo ad uscir di casa per raggiungere la fermata, è strano sembra che il viaggio parta da casa e non da Sappada. Allontanarsi lentamente da casa camminando sul viale ha proprio l’aria di una partenza, o forse voglio leggere questa situazione come tale non come un qualcosa che non mi capita mai di fare… chissà. Bene, dopo qualche ora sono in macchina con Michel, il mio autista che deve raggiungere Tai di Cadore in auto, da li prenderò l’autobus per raggiungere Sappada.

Michel è un arrampicatore, va spesso da quelle parti con amici per dare sfogo alla sua passione, chiacchieriamo delle nostre passioni e di quella che sarà la nostra vacanza. Il traffico del classico week end estivo si fa notare subito e appena alla periferia di Bologna siamo già in coda. Ma non è quello a disturbare il nostro viaggio, se non che rimaniamo in panne… Si fermi in autostrada!!! Cavolo cos’è cosa non è?? Deve recuperarci il carro attrezzi e fortuna che è assicurato. La prima variante in corso d’opera del viaggio.. Bhe non sarebbe stata un avventura, dico bene? Mi ritrovo su un autobus che mi porta in stazione dei treni e poi sul treno per Padova, Belluno e Calalzo di Cadore, fino al bus che mi porterà a Sappada, non prima delle otto di sera. Giornata lunga!! Ma alla fine si è risolta con solo un gran ritardo sulla tabella di marcia. Raggiungo il campeggio a Sappada.

23 agosto 2015 I tappa  Sappada-Sappada

L’alta via dei silenzi parte dalle sorgenti del Piave e quindi per raggiungere la partenza devo aggiungere un po’ di percorso, la giornata non è delle migliori, è piovuto nella notte e la mattina mantiene delle nuvole, quando arrivo alla sella Franza e al passo del Mulo mi trovo avvolto dalla nebbia, anche poco dopo ai laghi d’Olbè. Scatto qualche foto, ma il paesaggio è avvolto dalla nebbia, solo a tratti intravedo quello che potrebbe essere un bellissimo panorama… La tappa termina raggiungendo di nuovo Sappada, vorrei fermarmi volentieri al rifugio monte ferro, si trova sulle piste da sci lungo la discesa che riporta in paese. Però è chiuso per restauro… Continuo verso il paese e decido di tornare al campeggio.. alla fine macino qualche km in più che a saperlo lasciavo qualche cosa di pesante a valle…

24 agosto 2015 Sappada – rif Flli De Gasperi  5h e 30′

Diciamo che è da qui che comincia l’alta via, o meglio che si stacca dai luoghi più frequentati, ieri al rifugio presso le sorgenti del piave era pieno di gente, oggi sul sentiero, forse causa anche la pioggia, incontro poca gente. Disposti però a scambiare due chiacchiere sul percorso, la direzione e le intenzioni. Credo che sia normale quando si percorre un sentiero deserto.. Lungo il percorso mi preoccupo di telefonare al rifugio De Gasperi per essere sicuro di trovare posto per la notte. Non c’è problema, al mio arrivo scopro di essere solo con il gestore, a tratti mi sembra di rivivere scene dal fil shining  . Prima di cena mi riposo un po’ in camerata, mi sveglio dalle urla del gestore, verso non so chi.. siamo soli.. Chissà?! La prima cosa che mi chiede quando arrivo è perché viaggio da solo? Bhe non ho molti amici disposti a passare le vacanze facendo fatica, rispondo.. Intende dire come penso di proteggermi.. Eh.. sto attento!! Non è sufficiente, mi consiglia di telefonare ad ogni rifugio per avvisare del mio arrivo e all’arrivo telefonare al rifugio precedente per confermare il mio arrivo sano e salvo. Insiste su questo e lui stesso telefona al rifugio Tenente Fabbro per avvisare del mio arrivo il giorno successivo. Va bene, è una buona precauzione, anche se me lo dice con un po’ di insistenza…

Per me è la prima esperienza in rifugio d’alta montagna lungo un alta via, quindi prendo per buono quel che mi dice, anche se noto che il personaggio ha dei tratti un po’ mistici…  Impreca è parla spesso per termini assoluti senza vie di mezzo… Sarà… Pensando al film shining mi viene da barricarmi in camerata, ma la sorte è dalla mia parte e non succede nulla. Il giorno dopo riparto con la promessa solenne di chiamare immediatamente al mio arrivo.. Avrò diverse conferme sul personaggio nelle visite agli altri rifugi, parlando con altre persone che ci sono passate…

25 agosto 2015 Rif F.lli De Gasperi – Rif Tenente Fabbro 4 ore

La partenza non è prestissimo, il meteo metteva pioggia così l’ho presa comoda, ma in realtà è molto nuvolo ma non piove finché non piove davvero… Va bhe era nel programma. La tappa è breve così anche se mi bagnerò un po’ pazienza… Il sentiero da stretto e relativamente difficile, oltre all’erba lunga che con la pioggia aiuta a bagnarsi bene a modo, diventa più largo e semplice anche se ogni tanto attraversa dei ruscelli o dei veri e propri torrenti. C’è sempre una fila di sassi ben in vista che indicano il percorso migliore per oltrepassare i corsi d’acqua, tanto che prendo confidenza e proprio nel torrente più impetuoso un masso si muove e per poco non volo in acqua, nonostante il peso eccessivo dello zaino riesco a mantenere l’equilibrio bagnando solo un piede. Grido al miracolo, o solo per lo sforzo per rimanere in piedi… Nei pressi di una malga abbandonata provo a ripararmi un po’ dalla pioggia, ma non sembra abbia voglia di calare, allora tanto vale.. riparto e alla fine raggiungo il rifugio sulla strada asfaltata nei pressi della Sella Ciampigotto a 1790 m slm.

26 agosto 2015 da Rif Tenente Fabbro a Rif Giaf 7h 30 IV tappa

Parto seguendo le indicazioni dei rifugisti, all’altezza del cartello sulla sella Ciampigotto prendo subito il nuovo sentiero così taglio il tratto di asfalto, anche molte mucche hanno seguito questo percorso… il sentiero appesantito dalla pioggia è pieno di buche create dagli zoccoli degli animali, oltre alle inevitabili margheritone… seguo il sentiero fino a raggiungere di nuovo la strada e poi risalire lungo una mulattiera, la salita è abbastanza impegnativa, ma l’arrivo alla Casera Doana, il panorama toglie la fatica, c’è anche una sorta di torretta su cui salgo per fare qualche foto ancora da più in alto. Veramente bello!!

Dopo la casera entro in un fitto bosco, sul mio diario ho scritto.. qui ho ascoltato il silenzio… finche non raggiungo una zona ricca di fienili restrutturati, ognuno con il suo pannellino solare e la parabolina… alcune di questi sono molto ben curati, circondati da fiori e colori, oltre a qualche scultura in legno, il tutto sempre immerso in un bel paesaggio idilliaco.  Raggiungo il passo della Mauria dove percorro un piccolo tratto sulla strada asfaltata, speravo di trovare qualche struttura aperta per mangiare qualcosa, invece è tutto chiuso, mangio pane e salame che ho con me nello zaino.. anche se qualcuno potrebbe pensare che in uno zaino così pesante ci potrebbe stare altroché pane e salame… Riprendo il cammino lungo il sentiero, manca ancora un bel tratto al rifugio, ma non è difficile il sentiero è ben percorribile, sale e scende diverse volte ma senza grandi pendenze. Lungo il sentiero intravedo un paio di mutande, è il secondo nel giro di pochi giorni, dev’essere un gesto scaramantico quello di abbandonare gli slip lungo il sentiero, o forse è la stagione degli amori…

Al rifugio Giaf trovo la simpatica accoglienza della signora Antonietta, lei e il suo staff sono molto gentili, chiacchieriamo un po’ scambiando due risate, mi chiede com’è stato il pernottamento al rifugio De Gasperi.. Poi si offre di farmi un po’ di spesa al paese visto che i prossimi giorni saranno in zone remote, lontane da rifugi attrezzati oltre al rifugio Padova che però si trova a poca distanza. A cena scambio due chiacchiere con i compagni di tavolo, sono una coppia in giro per un escursione del fine settimana, sono molto informati sulla zona. Chiedo informazioni sul resto del mio percorso, visto che da guida si parla di un tratto dove ci sono piccoli gradi d’arrampicata. Il ragazzo mi dice con molta tranquillità che c’è da mettere giù le mani, però dopo il bivacco Greselin bisogna tornare a valle perché il sentiero è impraticabile. Bene la prendo per buona. Mi accordo con la signora del rifugio che la contatterò nei prossimi giorni per avvisare dove sono e come sto, anche perché da programma dovrei passare due notti in bivacco…

27 agosto 2015 dal Rif Giaf al bivacco Gervasutti 8h 30 V tappa

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