Laos

LAOS

Immagini Laos

Come spesso mi capita la partenza mette addosso quel misto di sentimenti di entusiasmo, paure e insicurezze. Soprattutto quando si va in un paese lontano con usanze e culture molto diverse. Tutto questo mi affascina e altrettanto mi intimorisce.
Dopo qualche settimana frenetica a sistemare, studiare, preparare tutto il necessario ora è il momento del l’attesa dei voli, gli scali, le coincidenze… Quel che è fatto è fatto!! Ora viene la parte più semplice!! Lasciarsi andare…
Perché il Laos?!
Non so di preciso qual’e stata la molla, di sicuro era diverso tempo che mi ronzava in testa l’idea dell’Oriente, però dove?!
La decisione è arrivata mentre leggevo “Un indovino mi disse” di Terzani. Ho letto qualcosa in più su questo paese di un milione di elefanti, di questo popolo rilassato e tranquillo e dei suoi paesaggi naturali incontaminati. Così ho prenotato un volo…
Mi accompagna sempre la mia cara bicicletta, è un modo di viaggiare che crea dipendenza, permette di vedere i paesi e conoscere gente con un contatto diverso, particolare. O forse raggiungere una località stanco e sudato me lo fa apprezzare di più… Chi sa!!? E’ una questione di gusti! Come diceva quello…

L’idea è quella di percorrerlo da nord a sud in base al tempo e alle località che intendo visitare. Non c’è niente di assolutamente programmato a parte il volo di ritorno!! Seguo quest’idea di percorso ma l’importante è essere a Vientiane il 12 marzo… Che importante poi è relativo… L’importante è avere di che mangiare e un posto dove dormire…

TRASFERIMENTO IN LAOS

Dopo quasi 24 ore che sono in ballo sono arrivato a Luang Prabang, seconda città del Laos. Sono partito da Bologna per Dubai poi Bangkok e qui. Fino a Bangkok ho volato con la emirates. Tutto perfetto aerei enormi e spaziosi cibo ottimo è una TV ogni posto!
Da Bangkok a luang Prabang il film me lo sono ricordato…
Ricordate fantozzi con l’aereo pilotato da Lino Banfi?! Bhe più o meno, un aereo bimotore a elica non più largo di autobus… Fantastico!! Che ridere!! Sto esagerando ovviamente a me piace immedesimarmi nelle scene dei film😂😂😂
Invece altroché, gentilissimi e hanno servito un ottimo pasto… E qui ho viaggiato con la fantasia, avete presente quando sentite un profumo o un gusto che…TAC… vi ricorda subito qualcosa?! Ecco cominciando dal vino tinto ( scritta sull’etichetta) che nella mia immaginazione non poteva che arrivare dal sud America, mi ha portato con la mente al Cile e all’Argentina quando andavamo per degustazioni alla cantina vigna indomita in Cile vicino a Santiago o a Mendoza in Argentina a fare il tour dei vigneti in bici…
Già mi scappa un sorrisetto oltre al fatto che la signorina hostess è passata una seconda volta a servirne… Fa te!!!
Ma questo passa in secondo piano quando nel pasto assaggio un insalatina di funghi esaltata con peperoncino e spezie, ed è una di queste che mi attira… Di nuovo il sud America… Non ricordo il nome di questa erba e per i più maliziosi… non si tratta di un allucinogeno… È un insaporitore, non mi piaceva nemmeno tanto, ricordo.. Ma adesso ad ogni boccone mi torna in mente, la CAZUELA!!! una zuppa di carne mais e verdure insieme in un brodo speziato con questo sapore! Comincia a piacermi…
Entro in Laos con un sorriso grande na casa!
Che bello!!

Ora sono in ostello a Luang Prabang la bici è montata e sono riuscito a docciarmi… Ora, in attesa di cenare mi gusto una beerlao bella fresca…

Luang Prabang 22 febbraio
Oggi visita della città, non sono riuscito a fare la levataccia per vedere la processione dei monaci all’alba. Dovevo riprendermi dal viaggio e dal fuso orario.. Quindi oggi ho fatto il turista, ho visitato la città, il palazzo reale molto sobrio con annesso il pra bang lo stupa in cui è custodito il Buddha che da il nome alla città.. Una statua in lega dorata la cui storia è un po’ complicata per addentrarmici così senza assistenza… Comunque, si dice che sia stata costruita in Sri Lanka, ma lo stile la riconduce all’impero kmer… Quindi come ogni buona storia è piena di se e di ma. Vi rimando alle guide e a Wikipedia.
Ho visitato alcuni templi buddisti il -wat mai-dove ho assistito ad una sorta di rito/messa. Tutto molto interessante!
Ho pranzato per strada con una zuppa di carne e una sorta di spaghetti di riso e soia molto buona. Con le bacchette però… Eh sì cucchiaio per il brodo ma tira su gli spaghetti.. Ho chiesto ai commensali, che avevano un aspetto locale, se andavo bene , erano al rovescio ma la tecnica era giusta… Scambio due chiacchiere e finisco a parlare italiano con la signora che è stata 3 mesi vicino ad Ancona..
Più tardi mi siedo in un punto panoramico ad osservare le barche sul Mekong vicino a me è seduto un monaco che mi attacca bottone.
Vai che scopro i segreti del buddismo!!!
Un ragazzo molto giovane che proviene da un villaggio interno sulle montagne dove ha lasciato la famiglia per venire a studiare il buddismo nel tempio e fortunatamente anche l’inglese.
Alla terza volta che mi ripete la storia mi chiedo se mi ha preso per stupido o era la lezione di inglese di oggi e che sta ripetendo per prendere dimestichezza. Aggiunge anche che qui in città ci sono i negozi per i libri. Bene! Dico io, ti sei trovato bene qui in città a studiare nel tempio il buddismo e l’inglese.
Alla fine mi chiede i soldi per comperare i libri al negozio… Ora, posso aver capito male un sacco di cose, ma la cifra l’ha detta bene e ho finalmente capito perché mi ripeteva la stessa cosa, stava chiedendo una sorta di elemosina. Forse…
Io che mi credevo di poter scoprire i segreti del Buddha… Sono il solito ingenuo!!
Va Bhe, con il tono più cordiale che potevo l’ho salutato e non ho dato nulla… Diciamo mi sembrava un pò strano visto che tutte le visite ai monasteri sono a pagamento!! …

Va Bhe!! Tiram inenzi!!!

Trasferimento a Nong Khiao

23 febbraio trasferimento da Luang Prabang a Nong Khiao
Questa mattina riesco ad alzarmi presto per poter vedere il tak-bat, la processione dei monaci lungo la via principale della città dove i devoti offrono loro il cibo che gli servirà, o meglio che gli dovrebbe bastare, per la giornata.
All’ostello il cancello è chiuso, devo svegliare il tipo alla reception che dorme appena dietro avvolto in una coperta sovrastato da una zanzariera. Non lo noto subito perché c’è un altra persona che cerca di dormire su delle sedie messe in fila nella sala grande. Mi avvicino ma è un ospite, una ragazza cinese che non so come mai dorme lì, forse è arrivata tardi questa notte. Comunque sia decide di seguirmi a vedere la processione. Sioa, questo è quello che ho capito del suo nome, pensate il mio Raffaele, tutto un lalalele 😂😂😂
Arriviamo presto, siamo lì alle 5:30 ma fino alle 6:30 non c’è nulla, poi comincia ad arrivare una marea di gente.. Troupe televisive! Pensa che sulla guida c’era scritto di essere il più discreti possibile! Sarà!! Sembra una schiera di paparazzi al passaggio di un divo! Va Bhe!! Perde un po’ quel mistico che mi immaginavo!
Tornato in ostello solo, la ragazza l’ho persa tra i paparazzi, mi preparo per andare a prendere il bus per Nong Khiao, arrivo alla stazione dei minivan faccio il biglietto e dopo un po’ la bigliettaia mi richiama e dice che oggi non partono bus da qui per Nong Khiao mi restituisce i soldi e mi manda alla stazione nord. Va bene!! Andiamo! Alla stazione nord il bus c’è mi va anche bene che bici compresa spendo la metà che con l’altro, per forza è un furgone aperto con le panche sul cassone. E i bagagli sul tetto e la bici sopra a tutto. Siamo tutti turisti a parte tre locali su 15.
Il viaggio saltellante dura poco più di 3 ore, l’autista si era messo avanti dicendo 4, un maestro!! I ragazzi sul bus sono per la maggior parte francesi oltre ad una coppia italiana. Parlo con il ragazzo, loro vengono da sud e mi consigliano alcuni itinerari.
Il resto della giornata la passo a riposare e fare un giro per il villaggio scattando qualche foto al tramonto sul fiume nam-ou.

24 febbraio
Ho rimandato la partenza in bici per partecipare ad un escursione suggeritami dal padrone dell’ostello. All’escursione partecipava una coppia francese.
Abbiamo raggiunto un villaggio di etnia hmong risalendo il fiume in barca per 40 minuti. Al villaggio, chiamato sua-pong, fatto di baracche e strade di fango abbiamo seguito un sentiero lungo un torrente attraversando risaie e jungla fino a raggiungere una cascata, accompagnati dai rumori delle scimmie in lontananza, mucche al pascolo, e qualche bisonte a bagno nel fiume. Prima di ritornare indietro abbiamo pranzato con il cibo preso con noi.. Spaghetti di soia presi a bacchettate..😁😁. Niente di eccessivamente faticoso, solo fangoso che però non ha dato nessun problema alla guida che avanzava in infradito più veloce di noi. Il ritorno a Nong Khiao sul fiume in Kayak.

Primi giorni in bici

25-26-27 febbraio primi tre giorni in bici

25-02 Nong Khiao – Pathung 111 km
Durante la notte è piovuto, così ritardo un po’ la partenza in attesa che migliori. La strada comunque è buona e mi fa procedere velocemente, incontro diversi ciclisti in viaggio scambio due chiacchiere con Caled, australiano partito da Sidney su una BMX attrezzata a dovere, diretto in Cina e otre non ho capito se starà via 9 mesi o se è già in giro da 9 mesi, Bhe comunque si fa un bel viaggetto!
Sono salutato continuamente da tutti i bambini che incontro al suono di sabaidii il loro saluto che sta per tutto.. Ciao buongiorno arrivederci Buona sera… Qualcuno più audace mi viene incontro a battermi un 5 con la manina!! E tanti in braccio alle mamme mi salutano sorridenti. Trovo tutti molto socievoli. A fine del primo giorno trovo riparo in un ristorante mi lasciano montare la tenda sotto una tettoia! Sono molto gentili. È una sistemazione perfetta.

26-02 Pathung- khiu ca cham 105 km
Oggi so di dover affrontare la salita. I primi 50 km scorrono bene, prima di affrontare la salita mi fermo a pranzo dove chiacchiero con un tale di Seattle che viaggia in motocicletta mi chiede indicazioni per la strada la sua cartina è un semplice foglio di carta con qualche scritta.
La ripartenza e subito impegnativa 15 km di salita per poi incontrare la pioggia in discesa e sulla salita successiva di altri 25 km. Arrivo un po stanchino… Mi sento Fantozzi alla coppa cobram😂
A cena conosco Ghio un ragazzo belga che sta cercando di inventarsi un lavoro creando un agenzia per escursioni varie nel selvaggio Laos.
27-02 febbraio
Chiu ca kam – phou khoun 50 km
Oggi tappa breve per decidere il da farsi, la nebbia e la pioggia di ieri insieme al freddo hanno lasciato spazio ad un timido sole, un po di salita anche oggi non guasta.. Le situazioni sono sempre simili, villaggi lungo la strada dove i bimbi mi rincorrono, davanti alle case un fuocherello acceso per togliersi l’umidità ma soprattutto per cucinare, nelle strade piane nuvole di ragazzini in bici che vanno e tornano da scuola. La gente tutta indaffarata a far qualcosa, dalle scope di saggina ai cesti, oppure a tirare su la casa in muratura che prenderà il posto della baracca in legno e canne di bambù. Tutto tra macchine con targa cinese che sfrecciano e camion stracarichi che vanno quasi a passo d’uomo per non parlare delle salite o delle discese con i freni fumanti!!

La cucina laotiana?!
Chi mi conosce sa che mangio di tutto, altri potrebbero dire che la miglior cuoca è la fame e che fritto e buono anche un cartone ondulato…😂😂
Alla fine è saporita non è male, il riso non manca me ne danno dei secchi alla volta😜

Mercanti di liquore – Il Viaggiatore

Eddie Vedder – Society

Piana delle giare

Da Phonsavan a Paksan

Tha Khaek – Laos

4 marzo 2016

Da Gnommalat a tha Khaek 62 km

Tardo un po’ a partire anche perché dovevo togliere un po di polvere dalla bicicletta! Catena, corone e ingranaggi erano piuttosto rossi di polvere. Se non volevo cigolare tutto il giorno, insomma una lavata con la gomma era meglio dargliela.
Quindi parto anche un po’ a rilento, oggi posso scegliere tra un tappone esagerato o fermarmi a tha Khaek , la spinta proprio non ce l’ho! Anche se la strada mi permette di tenere i 20 km/h sono vuoto, ho dato nei giorni precedenti. Considerato la strada facile potrei provare a continuare verso Xseno, il ragazzo alla guest house mi conferma che potrei trovare da dormire lungo la strada. Però decido di fermarmi, così approfitto per riposare un po’, faccio il bucato e gironzolo un po per questa cittadina che vanta fasti coloniali francesi. La città si trova sul Mekong, il fiume che fa da confine con la Thailandia, è stato costruito il ponte dell’amicizia che unisce le due rive e collega in questo modo non solo il Laos, ma anche il Vietnam alla Thailandia e quindi tutto il commercio e il traffico che ne comporta.
Bhe devo dare ragione alla guida, anche se vanta passati fastosi, ora qui c’è poco da vedere… Il bello e nelle colline e montagne attorno.

Tha Khaek- Savannakhet

5 marzo

Da tha Khaek a Savannakhet 121 km

Parto prima del solito, l’unico posto che potrebbe farmi un caffè apre alle 7:30 cioè tra più di mezz’ora… Pazienza, ho mangiato qualche biscotto, per il momento può andare, poi mi fermerò lungo la strada… Cerco di tenere una strada che segue il Mekong, un po come il percorso natura lungo il panaro, me lo immagino così, e all’inizio sembra proprio. Un signore in motorino fa la mia stessa velocità sembra voglia farmi da gregario, mi ha visto dubbioso ad un incrocio così mi indica la strada giusta e mi segue per un po’! Ovvio non ci siamo detti niente solo Savvannakhet, il nome della città dove sono diretto, un braccio ad indicare la direzione e il gioco è fatto. io chiedo e lui risponde, se ripete il mio gesto e il nome della città siamo perfetti. Dopo un po ci salutiamo lui è arrivato! Però non mi convince, la strada rimane lontano dal fiume mi aspettavo fosse proprio affianco. Allora mi butto in una stradina di terra e finisco in mezzo alle piantagioni di banane non incontro nessuno per un po’, poi quando incrocio qualcuno il gioco è lo stesso di prima, braccio alzato ecc.. Va bene sono sulla direzione giusta però è un zigzagare tra le piantagioni finché non ritorno sulla strada.
In effetti la strada che volevo prendere è quella asfaltata che passa per i villaggi non per le piantagioni. Me la immaginavo diversa ma va bene qui ci si diverte…
Devo ancora prendere il caffè… Quando smetto di cercare nei chioschi perché nessuno ne ha, vedo un bambino in braccio alla mamma che mi saluta con una bustina di nestcaffe in mano… Quando si dice il caso?! è una simpatica famigliola che chiacchiera davanti al loro chioschetto, mi fermo e riesco a bere un caffè mangiando un casco di banane. È tutta una risata perché non ci capiamo l’un l’altro, va Beh! mentre bevo il caffè mi passano uno specchietto, faccio il gesto di sistemarmi la bandana e chiedo loro col pollice alzato se vado bene! Tutte rispondono positivamente, ho fatto colpo!!! Una mi fa una domanda indicandomi una ragazza e il bimbo affianco, traduco che voglia sapere se ho moglie e figli.. Faccio no indicando il bimbo e l’espressione loro cambia.. Forse la domanda non era quella?! Voleva fare un contratto con la sua amica?! Pacchetto completo? Me la rido!! Ho perso l’occasione di prendere moglie, pazienza!!! Chissà cosa voleva dire?!
Riparto e dopo poco mi imbatto in una partita di calcio, mi fermo a fare una foto, il portiere si mette in posa e prende gol.. Noo!!! “È colpa mia” mi affretto a dire, ma poco importa sono già tutti schierati per la foto di gruppo, come prima delle finali importanti!! Questa la metto nell’album delle figurine di mio nipote.

Saluto tutti e riparto, non mi accorgo che nel mentre i mie avversari, gimondi e il cannibale, mi hanno raggiunto!! Addirittura mentre cerco di fotografarli ne approfittano e mi sorpassano! Diventa la scenetta di don Camillo e peppone che tornando al paesello in bicicletta si sorpassano a vicenda, io aggiungo il rumore del motore mentre li passo.. Wwrrrroooooommmmm!!!!
Poi arriviamo ad un altro campo da calcio e loro sono arrivati, peccato.. Mi viene voglia di fare una partita anche a me, ma meglio non esagerare..
Arriva l’ora di pranzo ma è meglio dire l’ora di sfamarmi.. Trovo uno spezzatino gustoso, saporito.
Riparto affrontando la parte più calda della giornata, devo fermarmi più volte a bere qualcosa di fresco, trovo una signora gentile che nel cercare di chiacchierare improvvisa una lezione di laotiano, prende anche un libro di scuola inglese/laos, devo dire che io sono abbastanza cotto e poco reattivo allo studio, ma ci provo… Imparo che caldo si dice “on” e molto caldo come oggi “on le lai”, è un po come in inglese very hot. Sinistra si dice qualcosa come “ded za” e destra “ua”. Capra si dice “bee” direi molto intuitivo …😜
Bene dopo la lezione riparto ho ancora 40 km ed è ancora caldo, mi fermo almeno un altro paio di volte per bere, finché non incontro Lucas ed Elisabeth del Mar del plata, Argentina, sono in bicicletta anche loro, si fermano e scambiamo due chiacchiere “tomando cerveza!” Che bell’incontro mi raccontano che stanno facendo una lunga esperienza in oriente sono stati in Malesia, Thailandia, Cambogia ora Laos e sono diretti in Vietnam e poi Cina e poi… non hanno data di rientro, si mantengono facendo lavoretti di artigianato e gli artisti di strada. Sono bellissimi! Gli racconto della mia esperienza in sud America e così tra le loro e le mie ci raccontiamo un po di cose. Sono carico di emozioni! Che bell’incontro!
Nell’ultima mezz’ora che mi serve per raggiungere Savvannakhet, pedalo sovrastato da emozioni e pensieri, sono in un limbo… Che bella giornata!!

Ragazzo Fortunato – Lorenzo Jovanotti Cherubini

http://youtu.be/knnLLx1PkWY

Sotto questo sole….

6 marzo 2016

Savannakhet – Paksong. 106 km
Laos

Qualcuno, sempre tra i più scaltri, si chiederà come ho fatto a mettere 106 km tra Savannakhet e paksong quando ce ne sono 70… ?!
So’ mago!!!!
Parto lento e sonnolente muovendo i pedali quasi per inerzia, decido di tenere la strada vicino al Mekong come ho fatto fino a qua, all’inizio più o meno è scorrevole, come ieri, probabilmente sono io che batto la fiacca…. poi percorsi un po’ più di 40 km mi trovo nello sterrato, ci sono diversi ponti con assi di legno o addirittura in costruzione dove si devia scendendo sul letto del fiume secco e si risale, dopo uno di questi passaggi l’asfalto non ricomincia, così per i restanti km, ma non solo, il fondo proprio non è dei migliori. Spesso zigzago da un lato all’altro per evitare buche o troppa sabbia così sono costretto a rallentare il ritmo mentre il caldo aumenta! Punto ad un paese un po più grandicello segnato sulla mappa, ma quando arrivo non ha niente da dare se non qualche bibita fresca. Mi consulto con il negoziante intraprendendo una conversazione aiutata solo dalla cartina e dalla sua calcolatrice dove mi scrive il numero di km per ogni destinazione che gli segno sulla mappa. Molto semplice ma altrettanto utile. Bene! conveniamo insieme che il punto migliore dove arrivare è Paksong. Tra 28 km, io mi accontenterei di farne 30 ma alla fine sono addirittura meno, meglio così!!

Direi che la canzone migliore sia questa: Baccini e i ladri di biciclette/sotto questo sole

Guarda questo video su YouTube:

http://youtu.be/v9omlezzd4A

Paksong a kongxedon

7 marzo 2016

Da Paksong a kongxedon. 102 km

Negli ultimi giorni riesco a partire presto la mattina, invogliato anche dalla temperatura più mite, così almeno riesco a fare un buon numero di km prima che il caldo picchi davvero forte…
Mi fermo in un chiosco a fare colazione caffè e banane con una sorta di pasta confezionata. I miei commensali sono di poche parole, anche perché non ci capiamo, ma riesco a dire più o meno da dove sono partito e dove sono diretto… Oh oh!! echeggiano!!
Ieri sera mi sono portato sulla strada principale e oggi riesco ad andare meglio. Il caldo non tarda ad arrivare, così quando mi fermo per mangiare la pennica è quasi d’obbligo. Per non dormire pari pari sul tavolo del chiosco mi sdraio su di una sorta di lettiga di legno che vedo spesso fuori dalle case in posizione ombreggiata un po rialzata dal terreno. La usano giusto per questo tipo di necessità..😜
Devo aver perso l’orario, ma forse ci sono rimasto un oretta buona. Riparto anche se è proprio il momento più caldo. Pazienza! Bevo molto e mi bagno la bandana!
Non molto dopo incontro Host (quello che ho capito) un signore tedesco, è partito dalla Germania un anno e mezzo fa.. Lo trovo accovacciato sotto un alberello a prendersi un po d’ombra, sta andando verso nord. Chiacchieriamo, gli dico quali sono le strade che ho fatto, quali meglio e quali peggio, magari gli può servire! Chissà?! Lui mi parla dei paesi che ha attraversato, è rimasto estasiato dall’Iran oltre a confermarmi la grande ospitalità e gentilezza della Thailandia.
Lo lascio di nuovo sotto il suo alberello, non molto dopo mi fermo a bere qualcosa di fresco, l’acqua delle borracce è buona per farci un the!
Arrivo poco alla volta a kongxedon…

Kongxedon a pakse

8 marzo

Da kongxedon a pakse 79 km

Ultima tappa di questi 1070 km da Nong Khiao a Pakse. Sono nella città più grande del sud del Laos, qui potrei andare verso l’altopiano del bolaven nell’interno o scendere più a sud dove il Mekong si allarga e nell’ansa che crea godermi un po di relax su una delle isole, cullato dalla tranquillità dei modi e dei tempi….
Come nei giorni scorsi il caldo si fa sentire, ho anche faticato a partire presto così raggiungo la città nelle ore più calde. L’ultima tappa come le altre e cullata dai sabaidii dei bambini e da qualche clacsong in più… I bufali fanno sempre i giochi nel fango appena lo trovano e le mucche girano in strada come cani randagi… Mi fermo alla prima occasione in un chioschetto vicino ad una biglietteria dei bus, nelle panca dove sono seduto si ferma una ragazza locale provo a parlare in inglese per avere informazioni ma non ci saltiamo fuori al che lei comincia a farsi le ciglia, certo io non sono Gennarino settebellezze, soprattuto sporco e sudato, ma proprio farsi le ciglia…?!
Bhe e ora di darsi da fare per il bus notturno. C’è una ragazza gentile che parla bene inglese mi da qualche informazione per il bus e i prezzi, chiedo anche al fianco i prezzi sono gli stessi e hanno anche la TV ma non caricano la bicicletta!! Ahi ahi ahi… Peccato. Questi bus notturni hanno delle cuccette per dormire vedremo, speriamo di riuscire a darmi una ripulita altrimenti quello che mi sta affianco poveretto😁😁. !!
Mi siedo in un ristorantino per rifocillarmi e godermi una birra. Mentre giungono un paio di ragazze per chiedermi qualche info, una di loro è spagnola e l’altra è belga. Lo spagnolo si parla Sempre volentieri!!

Blowin in The Wind – Bob Dylan

Guarda questo video su YouTube:

http://youtu.be/3l4nVByCL44

Vientiane

8/9 marzo 2016

Vi ho lasciati dicendo che lo spagnolo si parla sempre volentieri, ma voglio aggiungere che quando ho salutato le due ragazze chiedendogli quanto tempo si fermavano in Laos, la loro risposta è stata, non lo sappiamo!… ho ribattuto che era la risposta migliore che potessero darmi…
Bene dopo ho girovagato un po per pakse in attesa del bus e per vedere qualcosa di interessante. Il mio programma prevede di prendere il bus per Vientiane, la capitale, per trascorrere gli ultimi giorni prima del volo di ritorno. Trovo un locale dove poter sorseggiare un caffè in attesa del bus notturno, mi farebbe piacere darmi una ripulita, dopo una giornata in bici a 38 gradi.., ma vediamo cosa posso fare… Quando chiedo del bagno mi indicano che è sul retro.. Ok pazienza! Invece no, ha anche la doccia… Fantastico!! Ringrazio tantissimo e chiedo se devo dare qualcosa per il servizio, non vogliono niente, va beh prenderò una birra… 😜
Dopo aver caricato e legato la bici nello scomparto bagagli del bus avrei bisogno di un altra doccia ma pazienza almeno non ho polvere addosso. Ho un ora di tempo, mi siedo in un chiosco e mangio un gelato mentre tengo sotto controllo il bus. Sono bus a due piani con le cuccette al posto dei sedili, un piccolo spazio per i bagagli sotto le cuccette e un buon bagagliaio dove ho messo la bici. Sono fantastici! Me la godo faccio la dormitona anche se quando sobbalzo troppo spero per la bici di averla legata bene🙏!
Al mattino con le prime luci arriviamo alla southern station di Vientiane. Scarico la bici, la rimonto e vado verso il centro… Mi fermo per la colazione al primo locale che mi ispira, poi riprendo la ricerca dell’ostello. Trovo un locale economico, mi sistemo, doccia e lascio il bucato alla signora, magari gli ultimi giorni li faccio con una maglia pulita senza tracce di sabbia… Poi parto per visitare la città, già la seconda colazione in una pasticceria francese mi costa come l’ostello😁😁 va bhe un croissant ci stava..😜😜
Uso la bici ancora per girare più agevolmente, né approfitto prima di smontarla per imballarla di nuovo. La città è abbastanza movimentata i motorini nell’ora di punta non disdicono di salire sui marciapiedi per farsi strada e io ovviamente dietro… Ci sono un sacco di turisti con tutte le attività per servirli.. In serata la strada lungo il Mekong viene chiusa al traffico e si trasforma in un gran mercatino con gente che corre e va in bici, in questa stagione il fiume è molto basso così ci sono sentieri anche nella sabbia sembra una spiaggia dove la gente fa di tutto, camminate corse e partite di pallone.
Intanto i locali lungo questa via si animano, gli stereo suonano si accendono le luci mentre si assiste all’ennesimo sole rosso che tramonta sul Mekong…

Buddha park

10 marzoBuddha park
Lo Xieng Khuan è un parco pieno di sculture buddiste e hindu, che fu progettato e realizzato nel 1958 da Luang Pu, uno sciamano e maestro Yogi, famoso per aver cercato di creare una forma di pensiero in grado di riunire in un unico sistema le filosofie, le mitologie e le iconografie hindu e buddhiste.
Per visitare il Buddha park devo prendere un autobus perché si trova a 25 km da Vientiane. Alla stazione degli autobus c’è confusione ma chiedo e gentilmente mi accompagnano e mi segnano l’autobus giusto. Salgo e con gran felicità sento l’aria condizionata!! Bella lì!! Non c’è molta gente, mi siedo ma dopo poco si riempie. Di fianco a me si siede una signora distinta e gentile, oltre che ha un buon profumo, mi spiace che io purtroppo puzzerò un pochino ho la stessa maglietta da diversi giorni… Se ne farà una ragione!! È molto gentile comunque parla francese e mi indica quanto e a chi devo pagare il biglietto. Passerà la signorina addetta!! Bene!! Che gentili!! Alla fermata del Buddha park me lo indicano in diversi non posso sbagliarmi e per il ritorno basta aspettare dall’altra parte della strada ovvio…
Lo trovo interessante scatto diverse foto poi dopo un paio d’ore riprendo il bus di ritorno… Col caldo mi addormento quasi subito quando passa la signora per il biglietto mi sveglia poggiandolo delicatamente la mano sulla spalla… Che cara!!!
Quando arrivo alla stazione è ora di pranzare e anche da un po’, entro in un labirinto di mercati e di chioschetti intorno alla stazione, non vedo turisti, mi siedo e ordino i migliori nudles che abbia mai mangiato, addirittura, anche se mi offre le posate,uso le bacchette! Il gestore nota il mio appetito e ne è compiaciuto, il ringraziamento è reciproco!! Uso il cucchiaio solo per fare una sorta di scarpetta che senza pane non saprei come fare😂😜
Da qui a sera mi perdo compiaciuto nei vicoli dei mercati addirittura trovo un centro commerciale, sono curioso giro lo visito e poi di nuovo cammino e cammino…

LAOS

I saluti e le urla di tutti i bambini incontrati…
Questo è quello che mi ricorderò di più del Laos!!
Ringraziando la bicicletta per questo perché in nessun altro modo, viaggiando lungo la strada, attraversando villaggi, avrei mai potuto sentire un calore simile! Non mi ricordo esattamente dove, ma un signore di Washington incontrato in Laos mi ha detto: si certo viaggiare in bici è diverso da tutto il resto, ti permette di sentire i profumi, i sapori e le voci che altrimenti non avresti la possibilità di gustare!! Otre al fatto che in un attimo fermi la bici dove vuoi! Non è una novità ovviante, lui rispondeva alla mia affermazione che questo era il mio modo preferito di viaggiare.

Una nudles soup bollente e piccante a mezzogiorno sotto il sole cocente e un caffè freddo in lattina la sera davanti al Mekong e alle luci della Thailandia anche questo è il Laos…